Si registrano insoliti problemi Telegram in questo lunedì 4 gennaio. Le anomalie riguardano sia la versione mobile che quella web del servizio di messaggistica. In particolar modo, gli utenti lamentano alcune difficoltà nel visualizzare i contatti del loro profilo, dunque risulta impossibile inviare comunicazioni di qualsiasi tipo a proprio piacimento.
Seppur non funziona Telegram in questa mattinata di inizio gennaio, purtroppo, non si hanno ancora feedback ufficiali sulla vera natura delle anomalie. Quello che apprendiamo da Downdetector, almeno al momento di questa pubblicazione, è che non abbiamo a che fare con un vero e proprio down diffuso del servizio, semmai di problemi registrati da una nicchia di utenti. Le testimonianze, per ora, sono nell’ordine delle centinaia e non di più ma la situazione è in continuo divenire.
I problemi Telegram, per quanto riguarda la versione mobile del servizio, riguarderebbero sia utenti Android che possessori di iPhone. Anche per quanto riguarda Telegram Web, le anomalie si manifesterebbero da qualsiasi browser senza alcuna distinzione. Le prime informazioni fin qui raccolte sul disservizio saranno accompagnate da aggiornamenti, non appena disponibili.
Aggiornamento 13:30 – I problemi Telegram odierni sarebbero più vistosi in determinate zone del mondo rispetto ad altre. In particolar modo, sarebbe proprio la Russia (madrepatria del servizio) la nazione più interessata dal down, tra l’altro anche da almeno un paio d’ore di questo lunedì 4 gennaio. Altri paesi d’Europa come l’Italia sarebbero interessati solo in parte dai disservizi e lo stesso discorso varrebbe per il territorio asiatico.
Nel frattempo, il profilo social @telegram Twitter né quello Facebook ha comunicato alcuna anomalia in corso per il servizio di messaggistica concorrente di WhatsApp. Si spera, a questo punto, che tutte le anomalie possano rientrare in davvero poco tempo.
Aggiornamento 13:45 – Le segnalazioni relative ai problemi Telegram odierni stanno progressivamente diminuendo in questi minuti. Gli utenti italiani interessati dai malfunzionamenti sono dunque in numero ancora più ridotto.