Un giovane privato degli affetti familiari e costretto a crescere troppo presto, regni costruiti su intese strategiche, una famiglia reale segnata da appetiti contrastanti e minata da forze esterne alla perenne ricerca del potere. El Cid, su Prime Video dal 18 dicembre, fa sue le ispirazioni tipiche delle migliori epopee a metà fra storia e leggenda, ma classificarne gli sforzi come un tentativo di rivaleggiare con Game of Thrones sarebbe davvero troppo semplice e gratuito.
La nuova produzione Amazon Original, pur con tutta l’ambizione di uno staff di oltre 200 persone e 11.000 comparse, è un affaire prettamente spagnolo. Nel ripercorrere la gioventù del leggendario El Cid, infatti, la serie sa esaltare la smisurata forza morale del suo eroe senza per questo ignorarne il contesto, una penisola iberica pre-Reconquista in cui alleanze e tradimenti non scuotono una sorprendente capacità di convivenza tra comunità cristiane, arabe ed ebraiche.
Nei cinque episodi della sua prima stagione, El Cid di Prime Video situa Rodrigo Diaz de Vivar (Jaime Lorente), detto Ruy, in una León del tutto disinteressata al suo lignaggio. Sorretto da valori genuini e da una fedeltà incrollabile alla corona, il giovane vive le fatiche di stalliere e scudiero di Sancho (Francisco Ortiz), primogenito di re Ferdinando I il Grande (José Luis García-Pérez), prima di distinguersi in battaglia per un invidiabile coraggio e la spassionata volontà di sacrificarsi per il bene del suo signore. Pur spiccando per la purezza dei suoi valori, è proprio sul campo di battaglia che si guadagna l’ideale titolo di Campeador, condottiero valoroso le cui gesta riecheggiano rapidamente tra i regni della penisola.
Mentre sui brulli terreni di Castiglia e León si versa il sangue dei soldati – in sequenze visivamente splendide che innalzano la qualità complessiva della serie –, a palazzo l’aria vibra di tensioni e maldestre macchinazioni. Il potere di Ferdinando I è minacciato dalle mire di chi lo circonda, ma lo svelarsi di intrighi mal congegnati dà luogo a continui rovesciamenti di fronte. In quest’atmosfera emergono, eloquenti, le miopie e le inadeguatezze della famiglia reale. La regina Sancha (Elia Galera) paga la passività con cui in gioventù ha accettato che fosse il marito a esercitare il potere, e i figli covano ciascuno rancori e aspettative deviate.
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L’infanta Urraca (Alicia Sanz) tenta di dominare le sue debolezze orchestrando piani da cui spera di trarre vantaggio sul lungo periodo. Sancho, erede designato al trono, è un uomo di sani principi, fedele al padre e alla corona, ma pericolosamente accecato da un’ostinata fede in Dio. Alfonso (Jaime Olías), corroso dalla smania di compiacere il padre e dall’invidia per il favore che quest’ultimo sembra riservare al fratello maggiore, è un giovane moralmente ambiguo, facilmente manipolabile, e verso la sorella mostra un atteggiamento al tempo stesso predatorio e vittimistico – inevitabile che il pensiero corra a Jaime e Cersei Lannister. Semplici figure di sfondo i figli minori, l’infanta Elvira (Lucía Díez) e il più giovane García (Nicolás Illoro).
Nel costante sovrapporsi di intrighi, manipolazioni, violenze e falsità, la solidità morale di Ruy è ciò che a El Cid di Prime Video serve per cementare una figura di eroe tradizionale. Inevitabile, poi, che nella sua storia ci sia spazio per una passione quieta e tenace – quella per Jimena (Lucía Guerrero), una figura abbozzata di cui comunque si intuisce la tempra – e un disprezzo uguale e contrario per un insipido antagonista. L’inetto Orduño (Pablo Álvarez), figlio del conte di León (Carlos Bardem) e promesso sposo della stessa Jimena, è l’esponente medievale di una classe d’invidui senza tempo, quella dei figli cresciuti al riparo di un privilegio familiare che apre le porte di una vita comoda e prodiga di opportunità.
La prima stagione di El Cid su Prime Video scorre tra batti e ribatti che muovono la narrazione a ritmo lento e costante, contribuendo di volta in volta alla costruzione della leggenda del Campeador. Nonostante sia così ricca di personaggi secondari, ciascuno portatore di smisurati interessi, la serie non dimentica mai la centralità del suo eroe e prosegue nell’intento di farne la figura mitica che la storia spagnola continua a omaggiare. Il Ruy-uomo fa un po’ più di spazio in ciascun episodio a El Cid leggendario, che, idealmente, ci si aspetta di ritrovare nella stagione conclusiva della serie. Perché quel che è chiaro, nell’ambizione di El Cid di Prime Video, è il potenziale per una storia lunga e articolata, di cui i primi cinque episodi non possono che essere un piccolo assaggio.
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Si può giustificare in quest’ottica anche la sbilanciata caratterizzazione dei personaggi. Se di Ruy è quasi tutto chiaro – la natura umana, i punti deboli, le inclinazioni –, su chiunque lo circondi continuano ad aleggiare dubbi e incertezze. Un evidente segnale della mancanza, in loro, di qualsiasi baricentro morale? Un inevitabile prezzo da pagare per il poco tempo trascorso sullo schermo, da destinare invece a coreografiche battaglie e dialoghi corposi? Saranno le eventuali nuove stagioni a chiarire se si tratti di un difetto strutturale della serie o, piuttosto, del risultato di una strategia che punta a indagare gradualmente la natura di questi stessi personaggi.
El Cid di Prime Video, insomma, ha tante promesse per il suo pubblico, a patto che rifiuti qualsiasi raffronto con Game of Thrones o serie dello stesso tenore. La prima stagione confida inevitabilmente in archetipi che ci si aspetta di trovare in storie del genere e, pur non lasciando a bocca aperta dallo stupore, offre il gusto genuino di parteggiare per un eroe vero e indiscutibilmente non corrotto. L’idea di avere finalmente un giusto alla riscossa non stona, non toglie nulla al confronto tra differenti sfumature di imperfezione che invece nobilita tante serie d’ambientazione contemporanea.
El Cid su Prime Video regala una storia appassionante di cui forse non aiuta a cogliere ogni minimo dettaglio storico, costruisce un universo visivo dettagliato e gradevole, e poco importano gli inciampi negli intrighi di corte e l’impressione che i nobili e i reali del tempo facessero tanto rumore per nulla. Per una volta va più che bene stare dalla parte giusta della storia e vincere facile puntando tutto sull’impavido eroe.
Gli episodi di El Cid saranno disponibili su Prime Video dal 18 dicembre.