Ratched è l’originale Netflix più visto del 2020: le ragioni del successo nonostante la bocciatura della critica

Ratched è solo l'ultima nella lunga lista di serie tv firmate Ryan Murphy e capaci di polarizzare le opinioni di pubblico e critica

Sarah Paulson e Cynthia Nixon in Ratched, su Netflix dal 18 settembre 2020

[Saeed Adyani/Netflix]


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Che si occupi di sviluppare, dirigere o produrre una serie tv, Ryan Murphy mantiene inalterata da anni la capacità di scatenare reazioni opposte al proprio lavoro. Da Glee a The Politician, da Nip/Tuck a Hollywood, la maggior parte delle sue produzioni finisce con l’accontentare i fan duri e puri e deludere una critica ormai scettica a priori. Forte del sostegno apparentemente incrollabile di Netflix e di budget faraonici, Murphy può dunque procedere indisturbato nella sua corsa alla serie più sfarzosa, ruffiana o apertamente camp che possa mai immaginare.

La dimostrazione più recente di questa tendenza alla polarizzazione delle opinioni arriva da Ratched, stroncata da una grossa fetta della critica statunitense e accolta invece con enorme favore dal pubblico internazionale. Non è un caso che a poco meno di un mese dal debutto Ratched sia diventata la serie originale Netflix più vista del 2020. Nei primi 28 giorni, infatti, la serie prequel di Qualcuno Volò sul Nido del Cuculo ha superato le 48 milioni di visualizzazioni. A far meglio è stata solo la prima stagione di The Witcher, che nel 2019 è stata guardata da 76 milioni di abbonati.

Dato per scontato il rinnovo di Ratched – di cui fin dal principio sono stati commissionati 18 episodi –, è più che probabile che la serie resti fra le produzioni di maggior successo su Netflix, nonché – numeri alla mano – una tra le più popolari serie tv firmate da Ryan Murphy. È interessante, allora, analizzare le possibi ragioni del suo successo nonostante la bocciatura quasi unanime da parte della critica statunitense, notoriamente piuttosto dura nei confronti del prolifico produttore.

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La prima e più immediata ragione del successo di Ratched è il coinvolgimento di un cast scintillante, protagonista di grandi prove e già molto amato dal pubblico. Si parte da Sarah Paulson, musa di Ryan Murphy, sostenuta da una lunga carriera e dall’affetto incrollabile di un nutritissimo gruppo di fan. Si passa poi a Cynthia Nixon, Judy Davis e Sharon Stone, altrettanto brillanti in ruoli apparsi subito molto cari al pubblico. Alle loro spalle ha saputo emergere infine un solido gruppo di interpreti secondari, dal sempre efficace Finn Wittrock all’istrionico Jon Jon Briones, passando per un’eccezionale Sophie Okonedo.

La buona accoglienza riservata a Ratched è dovuta inoltre all’eco di American Horror Story, altro grande classico ideato da Ryan Murphy a cui il pubblico resta fortemente legato. Fin dalla pubblicazione del primo trailer Ratched è parsa a molti uno spin-off ultrachic della serie antologica horror, sia per i richiami visivi di un universo gloss che per le atmosfere oscure e i risvolti shock della narrazione.

Le distanze siderali tra Ratched e Qualcuno Volò sul Nido del Cuculo, infine, possono essere considerate allo stesso tempo motivo di delusione e soddisfazione. Da un lato, la stampa e gli amanti del grande successo cinematografico con Jack Nicholson e Louise Fletcher hanno criticato aspramente qualsiasi pretesa di connessione tra il film e la serie Netflix, alimentando quindi lo scontento verso una produzione che non può davvero definirsi un prequel. Dall’altro ha soddisfatto una fascia di pubblico ben diversa, spesso inconsapevole del peso del film e attratta da una storia che, al netto di oggettivi problemi strutturali, ingolosisce nella sua morbosità e negli sprazzi di umanità che ancora si colgono nella protagonista, non ancora l’antagonista per eccellenza interpretata da Louise Fletcher.

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