La lettera degli artisti al governatore della California per una riforma della polizia: da Billie Eilish a Eddie Vedder

Rihanna, Billie Eilish, Eddie Vedder e altri artisti chiedono al governatore della California una riforma della polizia. Ecco il testo della lettera

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Con la lettera degli artisti al governatore della California il mondo della musica prende nuovamente posizione in termini di diritti civili, specie a favore della comunità afroamericana. Il tema, ovviamente, è esploso dopo la morte di George Floyd a Minneapolis, una tragedia per la quale tantissimi artisti non hanno smesso di lanciare il loro messaggio di protesta, ora con l’adesione al movimento Black Lives Matter e ora con forti invettive contro il presidente degli Stati Uniti Donald Trump.

A questa nuova iniziativa, dunque alla lettera degli artisti al governatore della California, hanno aderito tantissimi nomi da tutti i panorami. Troviamo, infatti, Eddie Vedder dei Pearl Jam, Rihanna, Billie Eilish e Megan Thee Stallion tra i nomi più noti, ma tra i firmatari compaiono anche James Blake e i Jonas Brothers.

La lettera degli artisti al governatore della California

“Di tanto in tanto ci viene offerta l’opportunità di essere la differenza nella vita di milioni di persone. Di sicuro hanno fatto il loro dovere i riflettori nazionali, per portarci alla soglia del cambiamento in materia di abusi e ingiustizie all’interno delle forze dell’ordine, ma ora è il momento. A nome di tutti noi delle comunità della musica e dell’intrattenimento, vi chiediamo di cogliere questo momento, appunto, per approvare il Senate Bill 731 e il Senate Bill 776.

Mentre l’uccisione di George Floyd ha scatenato indignazione, proteste e inchieste, il popolo californiano ha da tempo compreso la necessità di considerare adeguatamente le azioni e la responsabilità della polizia. Per troppo tempo i tribunali hanno minato l’intento delle leggi dello Stato, consentendo ai cattivi agenti di polizia di violare i diritti di coloro che avrebbero dovuto proteggere. Inoltre, la mancanza di trasparenza e un sistema di registrazione carente hanno protetto gli ufficiali che abusano della loro autorità e offuscano l’integrità delle forze dell’ordine della California. Possiamo rimediare.

L’SB 776 stabilirà la trasparenza e la responsabilità necessarie per garantire che i funzionari che svolgono attività illecite siano rimossi – e trattenuti – da queste preziose posizioni di polizia. L’SB 731 implementerà un sistema efficace per revocare la certificazione di un ufficiale sulla base di condanne penali e alcuni atti di grave cattiva condotta e ripristinerà anche l’obiettivo originale del Bane Act per proteggere adeguatamente i diritti civili di tutti i cittadini della California.

La risoluzione del Bane Act darà pace e sollievo a famiglie come quella del diciannovenne Pedro Villanueva, un appassionato chitarrista ucciso dalla polizia che ha sparato indiscriminatamente da un’auto non contrassegnata in direzione del camion di un suo amico, di cui era passeggero. Famiglie come quella di Steven Schiltz, ucciso dalla polizia solo perché teneva in mano una mazza vicino a un campo di softball dopo essere arrivato per giocare una partita. Le famiglie di Frankie Greer (veterano militare e batterista professionista di successo), Luke Smith, Mauricio Barron e tanti altri che hanno affrontato – e affronteranno – violazioni dei loro diritti civili senza alcun ricorso.

Questi disegni di legge sono risposte significative a un problema critico e alla palese disuguaglianza nella nostra legislazione, che riflettono gli sforzi di riforma del Legislative Black Caucus. La California è rinomata per cogliere queste opportunità che fanno la vera differenza e per questo non deve abbandonare la sua natura. Vi supplichiamo di votare ‘Sì’ sugli SB 731 e 776“.

La missiva è indirizzata al governatore della California Gavin Newsom ma anche ai membri dell’assemblea Reggie Jones-Sawier e Ken Cooley e al presidente della stessa Anthony Rendon. Gli artisti, in sostanza, chiedono l’approvazione di due disegni di legge – SB 731 e SB 776 – che favorirebbero l’introduzione di più responsabilità all’interno della polizia di Stato.

La presa di posizione del mondo della musica rispetto agli abusi di potere, dunque, è sempre più marcata: in passato Taylor Swift e Lady Gaga non hanno mai smesso di condannare la politica degli Stati Uniti, accusando il tycoon della Casa Bianca di razzismo e augurandogli di perdere le elezioni presidenziali di novembre.

La morte di George Floyd ha letteralmente scosso il mondo arrivando a sollevare proteste anche in Italia alle quali hanno partecipato nomi di un certo peso come quello di Fedez. Non sono mancate, ovviamente, le proteste di Madonna e le esternazioni di Bruce Springsteen.

Nella lettera degli artisti al governatore della California c’è tutta quella necessità di cambiare le cose in un Paese dilaniato dall’odio razziale e dalle discriminazioni.