Esplode una battaglia legale per la tutela di Britney Spears, dopo che in questi giorni era tornato in tendenza l’hashtag #freebritney, con il quale i fan richiedevano la liberazione dell’artista americana dalle grinfie del padre, suo tutore dal 2008 e incaricato della gestione del suo patrimonio.
Accanto al ritorno in tendenza dell’hashtag, c’è anche il ritorno alla carica della madre Lynne che avrebbe già depositato tutta la documentazione necessaria per il controllo del patrimonio della figlia, ora gestito dall’ex marito Jamie e da lei ritenuto incapace di provvedere ai bisogni di Britney.
La star di Baby One More Time è ricoverata da un anno presso una clinica per disturbi mentali, scaturiti dai problemi di salute del padre che l’avrebbero mandata in depressione. Numerosi sono i fan che ritengono che, questo ricovero, non sia avvenuto per volontà di Britney ma del padre, che l’avrebbe costretta a recarsi presso la struttura.
I disagi mentali di Britney Spears sono iniziati nel 2008, motivo per il quale il padre Jamie aveva assunto la tutela del suo patrimonio che oggi vorrebbe gestire sua madre Lynne, assumendosi la responsabilità di ogni decisione che riguardi il patrimonio finanziario, mobiliare e immobiliare di sua figlia.
Con l’arrivo di #FreeBritney in tendenza, è arrivato anche il supporto di Chiara Ferragni, che ha deciso di aderire all’appello dei fan che hanno rilanciato l’hashtag al fine di liberare Britney Spears dalla tutela del padre, che l’avrebbe costretta a ricoverarsi per curare la depressione, già un anno fa.
La disputa per la tutela del patrimonio di Britney Spears sembra appena iniziata, con la madre Lynne in prima linea per togliere ogni diritto al suo ex marito che, a suo dire, non sarebbe in grado di essere il tutore della loro figlia. Lo scontro tra i due genitori non è nuovo: da anni Lynne sostiene che il suo ex marito sarebbe interessato unicamente al denaro della loro figlia.