La vicenda dello stalker di Billie Eilish è arrivata a una svolta. Nel mese di maggio, infatti, la popstar di Bad Guy era stata oggetto di ripetute visite – 7 secondo TMZ – da parte di Prenell Rousseau, un ragazzo di 24 anni residente a New York che aveva preso di mira l’abitazione di Los Angeles dell’artista.
In un primo momento Rousseau si era limitato a chiedere informazioni sulla residenza di Billie Eilish per poi appostarsi insistentemente di fronte al suo ingresso. Quando citofonava, il padre della popstar gli riferiva che sua figlia non fosse in casa, ma lo stalker non si dava per vinto.
Al culmine della sua ossessione Prenell Rousseau aveva tentato di introdursi nell’abitazione forzando la porta e per questo la famiglia della popstar si era rivolta a uno studio legale per allontanare il ragazzo.
Numerosi erano stati i tentativi del padre di cacciarlo dalla proprietà minacciando l’intervento della compagnia di sicurezza privata, e nonostante questo Rousseau non se ne andava: piuttosto si sedeva e leggeva un libro, borbottando tra sé e sé.
Le forze dell’ordine, tuttavia, non avevano gli strumenti per intervenire in quanto Rousseau, secondo le indagini, non aveva manifestato atteggiamenti violenti.
Tuttavia il tribunale di Los Angeles aveva disposto un ordine restrittivo per rispedire lo stalker di Billie Eilish a New York. Nelle ultime ore il giudice Dianna Gould-Saltman ha firmato un nuovo ordine esteso a tre anni che impedisce a Prenell Rousseau di avvicinarsi all’abitazione e ai luoghi di lavoro della popstar, e non si esclude che la decisione possa essere ulteriormente prorogata.
Dopo il primo ordine disposto dal tribunale nel mese di maggio l’abitazione di Billie Eilish, per tutelare la popstar, era stata sfocata su Google Maps. Lo stalker di Billie Eilish ha terrorizzato la popstar che ha riferito di temere che lui tenti di avvicinarla nonostante l’intervento del tribunale.