Da poche ore in questo venerdì 22 maggio è possibile inoltrare domanda per il reddito di cittadinanza. Il sito INPS ha messo online la sezione che consente di richiedere l’indennità. La misura è nata per far fronte alle esigenze economiche di numerosi italiani in grave difficoltà per l’emergenza Covid-19, come previsto dall’articolo 82 del decreto legge n. 34 del 19 maggio 2020.
Link per inviare domanda per il reddito di cittadinanza
La sezione del sito INPS ora attiva proprio per l’invio della domanda è quella raggiungibile a questo link. Come per qualsiasi altra richiesta di sostegno prevista dal Governo attraverso l’ente previdenziale, sarà necessario fare richiesta di un PIN di accesso (per chi già non possiede) per poi accedere al servizio pure con il proprio codice fiscale.
Chi può fare domanda per il reddito di emergenza?
I richiedenti del reddito di emergenza devono possedere una serie di requisiti per accedere alla forma di sostegno: tra questi ci sono:
- la residenza in Italia;
- un valore dell’ISEE attuale inferiore a 15.000 euro;
- reddito familiare del mese di aprile di importo inferiore all’ammontare dell’aiuto previsto (ossia un valore che va dai 400 agli 800 euro);
- patrimonio mobiliare dell’anno 2019 inferiore a 10.000 euro in caso di nucleo composto da una sola persona. La soglia aumenta di 5000 euro per ogni nuovo persona in più presente in famiglia, fino ad un massimo di 20.000 euro (e solo in caso di un disabile grave il valore può salire di ulteriori 5.000 euro.
Chi perde il diritto al reddito di emergenza
Il reddito di mergenza non può essere conferito a chi ha già usufruito di altre indennità previste dal decreto Cura Italia, per chi percepisce già il reddito di cittadinanza, per chi è pensionato e infine per chi risiede in una struttura pubblica a carico dello stato.
A quanto ammonta il reddito di emergenza?
L’importo minimo complessivo dell’aiuto è di 800 euro, con importo diviso in due tranche da 400 euro. In base alla composizione dei nuclei famigliari (e anche in presenza di persone disabili in famiglia) l’indennità può arrivare fino a quota 1680 euro, sempre divisa in due quote da 840 euro.