Esce oggi Amore E Amuchina, il primo singolo di Pierozzi da solista. Tra la valanga di singoli in uscita oggi, se fosse con una major se la batterebbe con Non è Vero dei The Kolors e sarebbe già sul podio delle hit estive.
Chitarrista dei Dear Jack e co-fondatore del gruppo, con Alessio Bernabei non ha solo dato vita alla band dei record di Amici ma ha anche scritto e composto il suo primo brano ufficiale da solista, complice l’amicizia indissolubile che li lega da sempre.
Amore E Amuchina è una canzone nata in modo spontaneo in piena Fase 1, registrata in casa, e sulla quale Pierozzi e Bernabei hanno lavorato a distanza: l’uno dalla casa al mare, l’altro da Milano.
Un periodo atipico di reclusione e la rinuncia forzata alle cose più semplici, la mancanza dei piccoli gesti ai quali non avevamo dato importanza e la necessità di mettere tutto in musica: Amore E Amuchina è un brano scanzonatamente pop che descrive ironicamente i sentimenti ai tempi del Coronavirus tra giornate in casa, appuntamenti al supermercato e… Amuchina!
Intervista
Come nasce Amore E Amuchina?
Nasce dalla chiusura forzata della quarantena, dove l’unica cosa che mi andava di fare era cercare di comporre canzoni, fare basi, registrare. Un giorno compongo questa base elettro-jazz e inizialmente lo scopo era quello di improvvisarci sopra con la chitarra; poi ho visto che il sound mi piaceva, allora ho buttato giù due parole spontanee e successivamente è nato il ritornello.
Riascoltando tutto mi sono detto: “Ah, però è carina”. Sentivo ancora che non riuscivo a trovare il giusto ingranaggio allora l’ho fatto sentire ad Alessio (Bernabei, ndr). Gli è piaciuto molto e ci abbiamo lavorato a distanza fino a pubblicare sui social il duetto qualche settimane fa.
Perché l’hai proposta proprio ad Alessio Bernabei?
Ho proposto tante cose ad Alessio, noi siamo amici, ci aggiorniamo da anni e ci mandiamo canzoni. Siccome la base gli era piaciuta, gli ho detto: “Proviamo a fare una cosa insieme, chi ce lo vieta?”, siamo persone libere.
A proposito di questa libertà, in quale direzione andrà il tuo futuro? Carriera solista o Dear Jack?
Sono anni che cerco di coltivare una mia personalità musicale; è una mia esigenza, un punto di inizio che ho rimandato per tanto tempo, ho bisogno di avere un mio spazio personale in cui mettere le mie canzoni.
Quindi possiamo parlare di due percorsi paralleli?
Sì, assolutamente, sono percorsi paralleli.
I Dear Jack cosa pensano di questa collaborazione con Alessio?
In realtà sono contenti, anzi, loro per primi mi hanno spinto ad essere un po’ più deciso sulle mie idee musicali visto che nel cassetto di demo ne ho parecchie. Quello che mi serviva era un punto di inizio, a cui appoggiarmi, per poi crederci un po’ di più. Se qualcosa non dovesse adattarsi al progetto Dear Jack mi sento libero di poterla far uscire per conto mio.
Sono rimasta sorpresa dal fatto che tu sapessi cantare perché non me lo aspettavo, quindi mi sono chiesta: Con il primo cambio di formazione dei Dear Jack, piuttosto che prendere un cantante esterno, perché non far cantare te e Lorenzo Cantarini (attuale voce della band)?
Quando è uscito l’ultimo progetto dei Dear Jack non cantavo così, ho fatto grandi miglioramenti nell’ultimo anno, quindi forse non ero neanche pronto.
E in un futuro progetto dei Dear Jack ti piacerebbe cantare oppure continuerai ad essere chitarrista nel gruppo e cantante solo da solista?
Questo sinceramente ancora non lo so. Stiamo lavorando a delle demo e l’idea è quella che ognuno metta il proprio contributo quindi se c’è l’esigenza da parte del gruppo di far intervenire anche la mia voce ben venga.
Come hai passato la quarantena?
L’ho passata chiuso in una casetta al mare con un bel giardino pieno di fiori che annaffiavo e facevo musica, isolato dal mondo, ma non mi lamento perché quello di cui avevo bisogno era la chitarra e il microfono quindi va bene così.