Tutto è pronto per il debutto di Diavoli, in onda da domani sera su Sky Altantic ma gli storici abbonati hanno già avuto modo di vedere i primi due episodi e capire con che cosa avranno a che fare nelle prossime settimane. La trasposizione per il piccolo schermo dell’omonimo best seller di Guido Maria Brera regalerà al pubblico un financial-thriller che promette scintille sin dai primi minuti quando verrà subito catapultato sull’adrenalinico palcoscenico di contrattazioni di Borsa con un Patrick Dempsey finalmente libero dai volti ingessati di Grey’s Anatomy e anche dalla malinconia e il vecchiume de La Verità sul caso Harry Quebert.
Sarà lui a vestire i panni di quello che, almeno in apparenza, sembra il diavolo della situazione, Dominic Morgan, burattinaio della sede londinese dell’americana New York – London Investment Bank (NYL), pronto a tenere le redini del suo cavallo di razza, l’italiano Massimo Ruggero. Nei primi minuti della premiére è proprio Morgan che tesse le lodi del suo pupillo narrando le sue ultime gesta e applaudendolo davanti a tutti proprio nel bel mezzo di una battaglia per il posto di vice-CEO.
Proprio mentre Morgan pronuncia il suo discorso parafrasando David Foster Wallace, un corpo non identificato, almeno all’inizio, precipita nel vuoto schiantandosi proprio davanti alla hall della sede della NYL. Prende il via da qui Diavoli, una storia di segreti e poteri con sullo sfondo una forte componente mistery crime che talvolta prende il sopravvento nella tensione nella narrazione e nella regia spesso rallentata e ricca di primi piani che tengono alta la tensione e l’attenzione come i diversi piani temporali di cui è difficile tenere subito il filo.
Quello che sembra essere un suicidio presto si rivela essere un possibile omicidio e questo metterà Massimo nella lista dei sospettati sin da subito spingendo quest’ultimo a mettere a rischio la sua stessa vita per provare la sua innocenza. L’investigazione va di pari passo con la battaglia tra Massimo e Dominic pronti a stringere alleanze poco lecite che allargano l’orizzonte narrativo mettendo insieme un pezzo dopo l’altro verso la soluzione finale non solo del caso ma anche di quello che sarà il rapporto personale tra i due protagonisti.
Il resto lo fanno la regia, la fotografia e la sceneggiatura incastonando il presente e la narrazione in una serie di citazioni storiche che riportano alla memoria il mondo machiavellico e marcio che ha spinto l’economia sul baratro nella crisi dello scorso decennio (dal crollo della Lehman Brothers alla crisi economica della Grecia, la stessa su cui Massimo riesce a speculare per conto della sua banca). Per tutto questo, Diavoli non può che essere promossa anche se alcuni tratti rinuncia molto al lato financial per ripiegare sul crime, con l’unico invito a prestare attenzione ai diversi piani temporali e tenere sott’occhio tutte le rotelle dell’intricato meccanismo che episodio dopo episodio racconteranno la verità su presente e passato dei suoi personaggi.