Ci sarà davvero il blocco stipendi statali per il mese di marzo e di aprile? In queste ore sta circolando via WhatsApp una catena che notificherebbe il mancato accredito del compenso del mese corrente e del prossimo per tutti i dipendenti pubblici. Sembrerebbe ovvio ma meglio precisare che si tratta di una bufala acclarata, una falsa notizia che non ha nessun fondamento di verità.
Il presunto blocco stipendi statali viene veicolato attraverso un documento falso intestato all’organismo NoiPA che cura i servizi interni proprio alla Pubblica Amministrazione. Nell’immagine condivisa a più non posso sui profili WhatsApp di tanti italiani si fa riferimento, appunto, allo stato di emergenza da Coronavirus e alla necessità di reperire risorse finanziare per contrastare proprio l’avanzata del virus. Di qui la decisione di non pagare quanto dovuto ai lavoratori pubblici per il mese in corso e per quello successivo. Niente di più falso, anzi fantascientifico: i bonifici saranno effettuati regolarmente sui conti dei destinatari, senza alcuna anomalia.
A guardare bene il documento che fa riferimento al blocco stipendi statali, ci si dovrebbe pure rendere conto che siamo di fronte ad un fake acclarato. Nella comunicazione condivisa si cita una direttiva pubblicata in una data impossibile perché futura, ossia quella del 28 marzo. Peccato davvero che non tutti notino la vistosa anomalia e continuino a condividere proprio la nota seminando allarmismo gratuito.
Un accorato appello a tutti coloro che hanno già ricevuto o riceveranno proprio il messaggio con oggetto il falso blocco stipendi degli statali: fondamentale bollare la notizia come falsa immediatamente, non condividerla per nulla e anzi contribuire all’arresto della catena. In quale modo? Comunicando ad amici, colleghi, parenti o anche semplici conoscenti che il messaggio è solo l’ennesima bufala da coronavirus che rischia solo di creare confusione e generare panico tra le persone particolarmente sensibili.