Le videocamere Xiaomi, quelle di sorveglianza che in moti utilizzano pure in ambienti domestici per controllare la propria abitazione, sono decisamente sotto accusa in queste ore. Un bug molto serio restituirebbe le riprese non del proprio apparecchio installato in casa ma quelle di altri utenti, magari sparsi per il mondo: la violazione della privacy e il non corretto funzionamento del servizio sarebbe più che mai palese.
I problemi con le fotocamere Xiaomi sarebbero partiti da una prima segnalazione di un utente in possesso del modello Mijia 1080p Smart IP (con firmware 3.5.1_00.66). Quest’ultimo si sarebbe improvvisamente reso conto di non visualizzare a schermo la propria abitazione ma quella di qualcun altro visto che le immagini restituivano sia un bimbo che dormiva in culla che quelle di un uomo seduto su una sedia.
Xiaomi non è intervenuta ancora su quello che può essere definito un vero e proprio scandalo per la privacy ma Google almeno, in questa vicenda, ha appena fatto la sua parte. Proprio da parte di Mountain View è stato repentinamente ritirato il supporto alle videocamere Xiaomi, appartenenti al grande ecosistema Nest e attivabili appunto con un account di Big G. Una presa di posizione devvero forte che denota senz’altro la gravità del bug, almeno agli occhi dell’azienda californiana la quale ha personalmente effettuato delle indagini con gli utenti coinvolti che hanno confermato le anomalie in corso.
Mancando feedback ufficiali dell’azienda, è impossibile capire se tutte le videocamere Xiaomi siano affette dai problemi di sicurezza qui evidenziati. Va chiarito che quelle colpite dal bug sicurezza che hanno proiettato riprese diverse da quelle della propria abitazione, sembrerebbero essere state vendute tutte via AliExpress, il grosso store cinese rivenditore anche del brand. Chiunque possiede una videocamera a marchio Xiaomi farà bene dunque a tenere d’occhio gli sviluppi della vicenda, sperando magari in un erroredi nicchia relativo solo ad alcuni modelli e magari risolvibile con un semplice update software.