Taylor Swift sfida la Cina cantando il suo inno LGBTQI+ a Shanghai, You Need To Calm Down (video)

Taylor Swift in Cina si è esibita col suo inno LGBTQI+, You Need To Calm Down, in un Paese ancora molto arretrato sul tema dei diritti civili


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Taylor Swift si è esibita in un grande spettacolo in Cina durante il gala del Global Shopping Festival a Shanghai, domenica 10 novembre, con una scenografia imponente degna di una grande tournée. E impegnata com’è per i diritti LGBTQI+ non ha rinunciato a presentare in un paese ancora molto conservatore sull’argomento il suo inno contro l’odio e la discriminazione, diventato un manifesto per l’amore egualitario, la frizzante You Need To Calm Down.

L’esibizione della Swift ha previsto solo tre brani, tutti tratti dal recente album Lover rilasciato lo scorso agosto. You Need To Calm Down è stato il secondo, allegro e coloratissimo singolo pubblicato dall’artista la scorsa estate, con un video dai toni arcobaleno che è un invito ad abolire le discriminazioni e i pregiudizi, preferendo l’ascolto e l’amore all’odio. Nella clip del brano, inoltre, è presente come guest star Katy Perry, per celebrare la pace fatta tra le due artiste dopo anni di guerra mediatica: le due popstar si sono mostrate in coppia, travestite da hamburger e patatine, per suggellare la nuova amicizia.

Ospite del festival a Shanghai, Taylor Swift ha scelto proprio You Need To Calm Down per la sua scaletta, nonostante avesse un set limitato a soli tre brani e un vasto repertorio di canzoni tra cui scegliere. Invece non si è lasciata intimidire in un Paese in cui non solo l’omosessualità è ancora un tabù ma anche la militanza per la comunità LGBTQI+ non è certo ben vista.

In Cina i diritti civili delle persone gay, lesbiche, bisessuali e transgender non sono considerati pienamente rispettati dalle organizzazioni internazionali che monitorano la condizione delle persone LGBTQI+ nei vari paesi nel mondo. L’omosessualità non è più reato solo dal 1997, ma le coppie gay non sono riconosciute dalla legge (il matrimonio nella Repubblica popolare cinese è definito per legge come unione tra un uomo e una donna). Non solo: fino al 2001, l’Istituto Cinese di Psichiatria classificava l’omosessualità come disturbo mentale. Solo da 18 anni, dunque, in Cina essere omosessuali non equivale ad essere considerati soggetti da curare. Solo nel 2014, inoltre, un tribunale ha definito illegali i trattamenti di conversione a partire dal caso di un giovane che aveva denunciato la clinica in cui era stato sottoposto a presunte terapie di riorientamento sessuale, applicate affinché, nell’ottica dell’omosessualità considerata come una malattia, questa fosse curata per tornare alla condizione ritenuta “normale”, cioè l’eterosessualità. Ancora nel 2016 una legge ha imposto alle piattaforme video online una censura di tutti i contenuti a tema LGBTQI+.

In questo quadro non certo avanzato dal punto di vista del rispetto dei più elementari diritti civili, Taylor Swift ha cantato la sua canzone attorniata da un gruppo di ballerini. E senza censura per il verso in cui condanna l’omofobia “‘Cause shade never made anybody less gay” (“Perché stare nell’ombra non ha mai reso nessuno meno gay“), pur rinunciando alle esplosioni di arcobaleni che aveva usato in precedenti performance dal vivo.

Ecco la sua esibizione in You Need To Calm Down, insieme a quelle in ME! il singolo apripista dell’album Lover, e la title-track del disco (qui la nostra recensione), eseguita al pianoforte.