Alessandro Borghi e Patrick Dempsey, ospiti al Mipcom di Cannes, hanno sollevato il sipario su Diavoli, il thriller finanziario tratto dall’omonimo romanzo di Guido Maria Brera di cui sono protagonisti per Sky Italia.
I due attori sono stati tra i grandi nomi – Darren Star, Richard Gere, Ben Stiller e molti altri – ospiti della fiera del mercato mondiale dei contenuti di intrattenimento che presenta ogni anno, al cospetto di circa 14.000 partecipanti in rappresentanza di 110 paesi, i più attesi contenuti originali della prossima stagione sul fronte della serialità. Un luogo di incontro tra produttori, emittenti, aziende del settore dei media che in quest’occasione fanno rete e stipulano partnership a livello globale.
Il produttore Luca Bernabei della Lux Vide, insieme a Borghi, Dempsey e Kasia Smutniak, ha presentato questa co-produzione internazionale interamente recitata in inglese (anche dagli attori italiani) come un esperimento inedito per la serialità nostrana.
L’idea di un italiano come protagonista di una serie internazionale è stata una sfida per Bernabei, che ha puntato su Borghi quando è parso chiaro che un attore americano di origini italiane non avrebbe reso credibile il suo personaggio. Il fatto che fosse affiancato ad un volto dalla fama mondiale come Patrick Dempsey, reduce dalla buona accoglienza riservata in Europa alla serie La Verità sul Caso Harry Quebert, ha facilitato la scelta. Per Borghi, l’attore italiano più prolifico del momento in Italia ma non ancora celebre oltreoceano, questa è la rampa di lancio per il salto di carriera verso la popolarità internazionale.
Ambientato durante gli anni del caos scatenato dalla crisi finanziaria globale provocata dalla bolla speculativa americana del 2007, Diavoli è un thriller che si svolge tra Roma e Londra, nella contesa tra un banchiere senza scrupoli e il suo allievo, un giovane broker in ascesa (rispettivamente Dempsey e Borghi). L’amministratore delegato di Lux Vide ha spiegato così l’intento di questa serie: non è solo il racconto degli effetti della più violenta crisi della finanza dopo quella del 1929, ma anche un’avvincente ricostruzione dello scenario che si è venuto a creare sulla base di strategie finanziarie che hanno messo a dura prova i bilanci di diversi Stati.
Lo spettacolo racconta la guerra sottobanco tra gli Stati Uniti e l’Europa nel 2012, quando i fondi statunitensi hanno iniziato a lanciare attacchi speculativi sul debito sovrano di diversi paesi europei.
Prodotta da Lux Vide insieme a Orange Studio, finanziata da Sky Studios e distribuita a livello internazionale da NBC Universal Global Distribution, questa serie tratta dal libro di Brera è un esempio di cooperazione internazionale che dimostra la vivacità del mercato europeo dell’audiovisivo. Per Dempsey, che è diventato una star del piccolo schermo con un caposaldo della tv generalista americana come Grey’s Anatomy, è il segno che l’Europa non fa più soltanto da cassa di risonanza ai prodotti che arriva dagli Stati Uniti, ma investe come mai prima d’ora nel settore dell’intrattenimento con contenuti totalmente originali.
Ognuno sta realizzando i propri progetti, dalla Francia all’Italia, non stanno più solo aspettando il mercato americano, quindi penso che sia davvero importante iniziare a collaborare a livello internazionale e utilizzare la visibilità per favorire la proliferazione. È un momento incredibile perché ci sono così tante storie da raccontare, a seconda del paese di provenienza dei giovani registi e scrittori.
Al Mipcom Dempsey ha anche ricevuto un premio alla carriera, conferitogli da Canneseries, la kermesse delle serie tv che si svolge in primavera nella città del cinema francese.
Diavoli non ha ancora una data d’uscita, ma quasi certamente sarà trasmessa da Sky nel 2020.