Phoebe Waller-Bridge rivela: “Dobbiamo ringraziare Andrew Scott per il finale di Fleabag”. Ecco perché ha ragione

La creatrice e principale interprete della serie aveva un'idea ben precisa per la scena finale fra Fleabag e il prete, ma per fortuna Andrew Scott ha avuto la meglio

Andrew Scott ha riscritto il finale di Fleabag

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Ancor più che il 2016, il 2019 è stato e continua a essere l’anno di Fleabag. La seconda stagione della dramedy firmata Phoebe Waller-Bridge è uscita dal giro elitario delle produzioni made in Britain – quelle divertenti ma un tantino estreme – per diventare un fenomeno globale.

Le lodi sperticate all’irresistibile mix di dark humour, riflessioni argute sulle dinamiche relazionali e osservazioni taglienti sulla condizione umana si sono estese anche al finale di Fleabag. Una conclusione che ridefinisce l’idea di lieto fine, perché spazza via l’irreale vissero per sempre felici e contenti e si concentra invece sul capirono che ne sarebbero venuti fuori.

La scena finale tra Fleabag e il suo hot priest è uno dei momenti più strazianti della serie, conclusa con una seconda stagione per espresso volere di Phoebe Waller-Bridge. All’inizio, però, era stata concepita in modo diverso. La stessa Phoebe Waller-Bridge aveva infatti deciso che il prete (Andrew Scott) non avrebbe dovuto dire a Fleabag che l’amava.

Nelle prime riprese Andrew e io siamo in lacrime, ha detto. Non abbiamo potuto sviluppare la scena, abbiamo fatto tutto all’ultimo minuto. Dalla strada arrivava parecchio rumore e non abbiamo avuto molto tempo per girare. Sapevamo tutti che era la scena più importante e quando ci siamo trovati lì mi sono resa conto di non essere pronta emotivamente. Le prime due riprese si sono rivelate inutili perché Andrew e io piangevamo.

Le cose sono cambiate radicalmente quando Andrew Scott ha stabilito che il prete avrebbe detto a Fleabag che l’amava. Quel giorno Andrew si è presentato sul set e ha stabilito che avrebbe detto “Ti amo”. Io non credevo che il suo personaggio alla fine rispondesse “Ti amo anch’io”, ha proseguito Phoebe Waller-Bridge. Quello che avevo stabilito era che Fleabag dicesse “Ti amo” e il prete rispondesse “Passerà”.

Eppure pare che Andrew Scott non volesse saperne di lasciar perdere. È arrivato e mi ha detto “Non ti lascio alternative, devo dirlo”. Sai, a volte un attore è profondamente convinto di qualcosa, e ha ragione. Soprattutto nel caso di Andrew, e la sua decisione ha avuto un impatto enorme sull’intera scena. Aveva davvero, davvero ragione e dobbiamo ringraziarlo.

E in effetti è così, dobbiamo ringraziare Andrew Scott. È anche merito suo se la dichiarazione fatta da Fleabag nel primo episodio – Questa è una storia d’amore – si rivela sincera. Se nella prima stagione la ragazza non riesce ad amare perché ha distrutto quel sentimento e ne è stata distrutta a sua volta, nella seconda scopre invece di poterlo fare. Di poter amare ed essere riamata, tanto dal prete quanto dalla sorella e dal padre. E persino da sé stessa.

Se il prete non avesse detto ti amo, Fleabag si sarebbe vista chiusa fuori dai veri sentimenti ancora una volta. Sarebbe ricaduta nei vizi autodistruttivi della prima stagione, separando la sfera sessuale da quella amorosa per annacquare il dolore e soddisfare la sua fame in maniera relativamente innocua.

E le cose si sarebbero messe molto male anche se il prete non avesse detto passerà. Perché se la reciproca dichiarazione d’amore avesse fatto da preludio a una relazione – clandestina o meno –, il rapporto fra i due sarebbe diventato una bomba a orologeria. Probabilmente a un certo punto lui avrebbe realizzato di essersi illuso, di appartenere a Dio sempre e comunque e di non poter stare con Fleabag, chiudendo la storia con un inevitabile spargimento di lacrime. Lei, dal canto suo, si sarebbe sentita ancora una volta rifiutata e avrebbe finito per convincersi di non avere alcuna possibilità o diritto a una vita piena.

Insomma, per il bene di Fleabag dobbiamo essere felici del finale che ha avuto. Capita raramente che le cose vadano esattamente come devono andare, e questo rende ancora più prezioso il momento dolceamaro eppure colmo di speranza con cui la serie si è conclusa.