“Fumare è dannoso e mostrarlo in modo positivo sullo schermo può influenzare negativamente i giovani“: con questa considerazione la piattaforma ha annunciato che sarà mostrato meno tabacco nelle serie Netflix, con una riduzione di sigarette, sigari e tutto quanto possa indurre lo spettatore a considerare il fumo meno dannoso di quanto sia in realtà.
La presa di posizione di Netflix è arrivata dopo la pubblicazione di una ricerca da parte di Deadline: lo studio è stato realizzato da Thruth Initiative, un’organizzazione senza scopo di lucro che si batte contro il tabagismo. Il risultato della ricerca sui contenuti della piattaforma streaming ha evidenziato che Stranger Things, Unbreakable Kimmy Schmidt e Orange Is The New Black sono le tre serie di Netflix con le maggiori rappresentazione di tabacco sullo schermo, secondo dati raccolti tra il 2016 e il 2017.
Nel dettaglio, ci sono 262 apparizioni di tabacco nella prima serie, 292 nella seconda e 233 nella terzo: tutte insieme raggiungono 787 delle 866 rilevazioni di tabacco totali rinvenute nelle serie attualmente disponibili sulla piattaforma. La ricerca ha rilevato qualsiasi presenza di sigarette, sigari e dispositivi elettronici per consumare il tabacco, osservando le serie a tutto tondo e conteggiando sia le sigarette fumate dai personaggi, sia quelle presenti in posacenere e perfino i pacchetti sugli scaffali dei negozi.
Dopo che la ricerca ha raggiunto i media, Netflix ha deciso di impegnarsi per ridurre la rappresentazione del fumo nelle sue prossime produzioni, limitando anche l’uso delle sigarette elettroniche, “tranne laddove necessario per ragioni storiche o accuratezza rispetto agli eventi narrati“.
Come parte di un’assunzione di responsabilità sul tema, Netflix aggiungerà le informazioni sul tabacco all’interno delle avvertenze sulla classificazione dei contenuti per fasce età, in modo da favorire la consapevolezza dello spettatore sulla questione.
Insomma, addio alle sigarette di Hopper in Stranger Things e a quelle delle detenute di Orange Is The New Black? La speranza è che la tendenza al politicamente corretto, per quanto sostenuta da giuste cause, non si risolva in una mera censura che inficia l’atmosfera del racconto.