Lana Del Rey non accenna in alcun modo al rilascio del suo nuovo album Norman Fucking Rockwell, prodotto da Jack Antonoff e atteso all’inizio di quest’anno sul mercato, ma ormai sparito dai radar delle prossime uscite discografiche.
Eppure la Del Rey non è affatto scomparsa: di recente ha pubblicato la cover di Doin’ Time, brano dei Sublime che ha inciso per la colonna sonora del documentario dedicato alla band, mentre questo mese campeggia sulla cover dell’edizione italiana di Vogue, realizzando quello che ha definito un sogno di bambina.
Fotografata da Steven Klein per un servizio interno e per diverse copertine del numero di Vogue Italia del mese di giugno, la popstar dichiara di essere impegnata a “scrivere il suo futuro“, ma il riferimento stavolta non è alla musica, bensì alla sua passione per la poesia.
Il numero che la vede in copertina conterrà infatti alcuni testi tratti dal suo libro di poesie di prossima uscita, intitolato Violet Bent Backwards Over The Grass e scritto in poco più di un anno. La cantante aveva già manifestato l’intenzione di pubblicare il libro al prezzo simbolico di 1 dollaro.
Mostrando sui social le tre cover realizzate per Vogue Italia, Lana Del Rey ha spiegato di esserne onorata in quanto lettrice di lungo corso della versione italiana della rivista e ha rivolto un ricordo a Franca Sozzani, la compianta giornalista che è stata storica direttrice del mensile dal 1988 fino alla sua morte, avvenuta nel dicembre del 2016. La Del Rey l’ha conosciuta bene in quanto ha avuto una relazione col figlio della Sozzani, il fotografo e regista Francesco Carrozzini: i due si sono frequentati tra il 2014 e il 2015.
Tre cover per vogue Italia. Mi sento super benedetta che mi abbiano chiesto di farlo e ho incluso parte delle mie poesie. Di solito mi piace starmene tranquilla e stare in studio e lavorare, ma ho sempre comprato la mia edizione di Vogue Italia da quando avevo 11 anni, quindi sono incredula – grazie Giovanni Bianco – e Steven Klein per gli scatti. Franca sto pensando anche a te.
Per Norman Fucking Rockwell, invece, resta ancora da attendere e non si sa nemmeno quanto.