Scatta il colpo di scena: Marco Carta assolto dall’accusa di furto. Per il cantante sardo non è quindi stato convalidato il fermo, mentre rimangono in piedi le accuse per la 53enne che lo accompagnava.
A parlare è il suo avvocato Simone Giordano, che spiega cosa realmente sia accaduto nella serata del 31 maggio, quando Marco Carta è stato tratto in arresto.
“È stata chiarita la totale estraneità di Marco Carta. Il giudice non ha convalidato l’arresto e non ha applicato nessuna misura cautelare. Il fatto è attribuibile ad altri soggetti, lui è totalmente estraneo, è stato acclarato dal giudice. Marco è una bravissima persona”.
Per la prima volta dopo il boom dello scandalo per l’arresto per furto, Marco Carta rompe il silenzio e racconta quali siano state le emozioni negative di queste ultime ore.
“Non sono stato io a rubare, per fortuna è andato tutto bene, sono felice di poterlo dire. Le magliette non ce le ho io, l’hanno visto tutti. Ora sono un po’ scosso. Chi li ha rubate? Non mi va di dirlo”
Quello che rimane è un brutto episodio e l’arresto, ma ora è certo che non sia stato Marco Carta a commettere il reato bensì qualcun altro che l’artista sardo non ha accusato pubblicamente.
I fan tirano quindi un sospiro di sollievo, forti della fiducia incrollabile che hanno sempre riposto nel loro idolo e che non è venuta a mancare in queste ore. “Ci deve essere un equivoco, qualcuno vuole fargli del male”, hanno continuato a ripetere, fino alla notizia per l’assoluzione per estraneità ai fatti.
In realtà, l’artista sardo è stato rinviato a giudizio con udienza fissata per il mese di settembre. Gli addetti alla sicurezza ribadiscono il suo coinvolgimento nella vicenda, che sarà supportato anche dai filmati delle telecamere di sorveglianza.
Queste le ultime dichiarazioni dell’addetto alla sorveglianza:
Vedevo entrambi i soggetti prelevare delle maglie al primo piano e con le stesse salire con le scale mobili fino al terzo piano; fatto ciò, li vedevo entrare nei camerini di prova dove rimanevano svariati minuti. In questa fase, la donna restava fuori e passava le maglie al ragazzo che si trovava all’interno. Finito di passare tutte le maglie, la donna dava la propria borsa personale al ragazzo, che poco dopo usciva dai camerini. Entrambi usciti dai camerini, notavo che in mano non avevano più le maglie prelevate.
E prosegue:
Seguivo sempre visivamente i soggetti e li vedevo salire con le scale mobili e andare al quarto piano, più precisamente nei bagni adibiti al pubblico (vedevo il ragazzo entrare e uscire immediatamente). Quindi, riprendevano le scale mobili fino al piano secondo, dove il ragazzo prelevava dagli espositori due costumi da uomo e si recava alle casse per il pagamento. Hanno poi ripreso le scale mobili fino al piano terra, dove oltrepassavano le batterie antitaccheggio facendole allarmare.
Marco Carta era stato fermato nella serata del 31 maggio per aver sottratto sei magliette per un valore totale di 1200 euro. Secondo le prime notizie trapelate, le t-shirt sarebbero state private della placca dell’antitaccheggio, trascurando invece l’etichetta flessibile che avrebbe fatto suonare l’allarme.