Non si mettono affatto bene le cose per i rimborsi per fatturazioen a 28 giorni degli operatori mobili. Sembra lontanissimo il 2017 ed in effetti lo è, quando ancora i vettori mobili proponevano ai loro clienti piani tariffari non basati sul mese solare ma sulla tariffazione a 4 settimane. Dopo la certificazione dell’AGCOM di pratica commerciale scorretta, i clienti sono ancora in attesa di un qualche risarcimento. Quest’ultimo tuttavia stenta davvero ad arrivare.
Notizia delle ultime ore e pure riportata dal sito Il Salvagente.com è la seguente: gli operatori mobili starebbero puntando ad un’ulteriore proroga dei rimborsi per fatturazione a 28 giorni con una tattica ben precisa. L’obiettivo sarebbe quello di non restituire denaro sonante ai propri clienti ma semmai ricompensarli con servizi sostitutivi di pari valore commerciale.
Fastweb è stata la prima ad intraprendere una strada simile. Il vettore ha infatti proposto, in luogo dei rimborsi specifici, il servizio WOW: in pratica un cloud proprietario per lo storage di contenuti utili ai clienti. L’iniziativa ha fatto scuola evidentemente e ora anche gli altri operatori Vodafone, TIM, e Wind Tre starebbero puntando allo stesso tipo di ricompensa per gli utenti.
Una cosa è certa: per organizzare servizi alternativi validi e dello stesso valore dei rimborsi per fatturazione a 28 giorni sarà necessario del tempo e da qui nascerebbe la richiesta della proroga. Le compagnie avrebbero bisogno di almeno qualche mese per garantire l’indennizzo sostitutivo in luogo dell’accredito in bolletta sul numero di SIM interessato. Ciò potrebbe voler dire che nulla si muoverà ancora per qualche mese. Nonostante l’udienza fissata dal Consiglio di Stato per il prossimo 4 luglio 2019 insomma, un vero e proprio indennizzo per i clienti potrebbe essere ben lontano.
Naturalmente in riferimento al ritardo dei rimborsi per fatturazione a 28 giorni, la situazione resta ancora più dubbia per coloro nel frattempo sono passati ad un nuovo operatore mobile. Per questi ultimi non è affatto la forma del rimborso che di certo non potrà essere quella del servizio sostitutivo ma dovrà, per forza di cose, manifestarsi come credito. Proprio per questa tipologia di utenti difficilmente verrà fornita uan soluzione tanto presto.