Come poteva essere e non è stato il Samsung Galaxy Fold? La somiglianza con lo smartphone pieghevole Xiaomi, conosciuti ad oggi come Mi Fold o Mi Flex, c’è tutta, stando a quanto emerge da un brevetto depositato dal colosso asiatico nel 2017 presso il WIPO (ufficio internazionale per la proprietà intellettuale), come riportato sulle pagine di ‘letsgodigital.org‘.
Come potete vedere, trattasi di un dispositivo completamente diverso rispetto a quello che arriverà a maggio sul nostro mercato tramite operatore Vodafone, avente uno spessore del tutto uniforme, da chiuso e da aperto, a differenza dell’attuale Samsung Galaxy Fold. Il produttore asiatico, per evitare che il terminale potesse cedere nel mezzo, ha pensato ad un appoggio trasversale che permette al display di alleggerirsi di un peso eccessivo. Per il resto, intravediamo nel brevetto un device a schermo aperto, che manca di sensori e fotocamere, ad indice del fatto che si trattasse di un progetto fine a sé stesso, che si è poi evoluto nel modello che è stato presentato a margine del MWC 2019 di Barcellona, ovvero nel Samsung Galaxy Fold.
Se in un secondo momento il brevetto verrà ripreso non possiamo saperlo, visto e considerato che l’azienda ha più volte ribadito l’intento di presentare uno smartphone pieghevole l’anno, in aggiunta ai top di gamma delle serie S e Note. Non è dato sapere cosa accadrà nel 2020, ma è inevitabile che il pubblico attenda un device ben più maturo di questo primo modello che arriverà sul mercato nel mese di maggio, che ricordiamo costare ben 2000 euro. Il device descritto nel brevetto, che si accosta più al Mi Fold o Mi Flex di Xiaomi (almeno quello intravisto nell’ultimo spot pubblicitario di cui vi abbiamo parlato ieri), vi garba, o preferite l’attuale Samsung Galaxy Fold? Lasciate un commento all’articolo per farcelo sapere.