Sandra Oh racconta il provino per Grey’s Anatomy e come ha archiviato il ruolo di Cristina Yang: “Un amore finito”

La star di Killing Eve Sandra Oh racconta il provino per Grey's Anatomy e il ruolo di Cristina Yang, da cui ormai si sente distante


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Dopo aver appeso il camice al chiodo ormai da cinque anni, Sandra Oh racconta il provino per Grey’s Anatomy con tanta gratitudine ma senza nostalgia.

Dieci anni circa ed altrettante stagioni nei panni della brillante Cristina Yang, cardiochirurgo del Grey Sloan Memorial Hospital, sono ormai un capitolo da archiviare, pur ricordandolo con affetto.

Ora protagonista di Killing Eve nel ruolo Eve Polastri, che le ha permesso di vincere un Golden Globe e fare la storia come prima donna di origini asiatiche a sbancare la categoria di miglior attrice protagonista di una serie drammatica, la Oh ha ricordato – in un’intervista a InStyle che le dedica copertina e servizio fotografico – l’incontro con la Rhimes, sceneggiatrice e produttore esecutiva di Grey’s Anatomy, che le ha cambiato la vita.

Il ruolo della Yang, nonostante si fosse presentata ai casting nel 2004 per un altro personaggio, ha rappresentato l’occasione decisiva per la sua carriera.

Ad un certo punto ho deciso che volevo solo interpretare personaggi che fossero centrali nella storia, quindi mi sarei concentrata su quello. Quando ho fatto un provino per Grey’s Anatomy, è stata una grande svolta per me. Sono andata per il personaggio della dottoressa Bailey, che è interpretata dalla fenomenale Chandra Wilson, ma all’epoca non mi sembrava quello giusto. Così ho pensato di chiedere quello che volevo veramente. Ho chiesto loro: “Cos’altro è disponibile?”. Era il personaggio di Cristina, che era chiaramente l’antagonista, e ricordo di aver pensato che fosse la parte migliore per me.

Ma prima di firmare il contratto per quello che sarebbe stato il suo primo ruolo in una lunga serialità, la Oh ha tirato la corda per ottenere di più.

Così ho incontrato Shonda, Betsy [Beers, produttrice] e Peter Horton, che dirigeva il pilot. Quando devi iniziare le prove, ti fanno firmare il contratto prima che tu possa entrare. Avevo dimenticato il mio telefono, quindi mentre stavo facendo le prove, il direttore del casting mi si avvicinò e disse: “È la tua manager sul mio telefono”. E io pensai: “Ok”. E poi ho parlato con la mia manager, e lei ha detto: “Lascia! Non firmeranno il tuo accordo. Esci”. E io l’ho fatto. Era un vero esercizio per imparare a dire di no. Ho lasciato, e poi mi hanno chiamato. Gli affari sono come gli appuntamenti, quindi in quel momento stavamo scopando. Questo è stato sicuramente un punto di svolta.

La Oh ha raccontato di essere ancora in contatto con Shonda Rhimes, nonostante le sia “una donna impegnata, ma sento ancora un legame con lei“.

Il fatto che Grey’s Anatomy sia ancora in onda e sia giunto alla quindicesima stagione diventando il medical drama di prima serata più longevo della tv superando anche ER – Medici in prima linea, è motivo di orgoglio per la Oh, che non ha mai nascosto la volontà di tornare per il gran finale della serie, quando sarà. Ora però, usando la metafora delle relazioni amorose, definisce chiusa la sua storia d’amore con la serie.

È straordinario quanto le persone amino Grey’s e amino ancora il personaggio. Lo apprezzo. E immagino che lo show continui la sua relazione con il personaggio, ma io non lo faccio. Ho lasciato e ho lavorato molto duramente per andare avanti. È come una bella relazione, ma devi essere abbastanza maturo per dire “Baby, ti amo. Mi sono divertito, e ora sto andando avanti. Abbiamo avuto 10 anni fantastici, ma ora resterò single per un po’. E poi, ora ho trovato una nuova relazione.

La nuova relazione è iniziata quando Phoebe Waller-Bridge, la creatrice di Killing Eve, nel 2017 le ha inviato la sceneggiatura del thriller. Per la Oh è stato amore a prima lettura.

L’ho letta e ho detto: “Facciamo un incontro su Skype per vedere se possiamo innamorarci. Per vedere se voglio sposare te”. E poi è successo.

Killing Eve debutterà con la seconda stagione ad aprile su BBC America e Timvision.