Tornano le imitazioni di Virginia Raffaele a Sanremo 2019, da Ornella Vanoni a Giusy Ferreri (video), ma tardi per salvare il Festival

Le tanto invocate imitazioni di Virginia Raffaele a Sanremo 2019, ma qualche minuto di parodie in finale non basta a salvare un Festival che l'ha costretta a giocare da mediana


INTERAZIONI: 483

Ci son volute cinque serate, un Festival intero, perché tornassero le imitazioni di Virginia Raffaele a Sanremo 2019, con cavalli di battaglia ormai classici come la parodia di Ornella Vanoni e nuovi di zecca come quella di Giusy Ferreri.

Una standing ovation ha suggellato lo sketch della Raffaele nell’ultima serata di questa sessantanovesima edizione, sostanzialmente il primo in cui si cimenta nelle sue amate imitazioni dall’inizio del Festival ad oggi.

La Raffaele ha realizzato un medley di voci femminili (chissà il povero Renga se avrà apprezzato o meno le sue frequenze!) imitando nei loro maggiori successi, nell’ordine, Malika Ayane in Come foglie, Patty Pravo in E dimmi che non vuoi morire, un’inedita Giusy Ferreri in Amore & Capoeira, Fiorella Mannoia in Che sia benedetta e infine la Vanoni con cui ha avuto modo di realizzare un siparietto sul palco della terza serata, paradossalmente salvata proprio dall’ironia della cantautrice milanese. Il suo “sono venuta a gratis ma che non diventi un’abitudine” è diventato d’ispirazione per la Raffaele, che proprio citandola ha concluso il suo medley in cui è passata rapidamente da una voce all’altra.

Il pubblico in sala, come ad urlarle un “finalmente”, si è alzato in piedi ad applaudire l’attrice per ricordarle che, in quel che sa fare meglio, ha davvero poche rivali.

Questo Festival sarà ricordato per il flop nel meccanismo di conduzione: prendere due comici e costringerli a non fare i comici, incastrarli nella liturgia della messa cantata di Sanremo tra un annuncio e l’altro, per poi relegare i loro contributi a monologhi scritti male e gag fuori contesto o anacronistiche ha fatto sì che Bisio e Raffaele non solo non abbiano dato il meglio, ma quasi non abbiano dato nulla a quest’edizione. O almeno nulla di memorabile.

Di Bisio ricorderemo forse solo la gaffe durante l’esibizione di Anna Tatangelo durante la finale, mentre della Raffaele qualcosa in più come il siparietto sulle note della Carmen e questo mix di parodie arrivato in finale dopo le critiche di questi giorni, ma davvero poco altro. Che la Raffaele non abbia voluto ripetersi rispetto al Festival del 2016 in cui condisse con Conti ogni sera nei panni di un personaggio diverso è chiaro ed anche apprezzabile, quello che non si capisce è dove sia stato lo sforzo autoriale nel valorizzarla al di là delle sue imitazioni una volta archiviata quella opzione.

Il risultato è stato quello di un grande talento costretto a muoversi col freno a mano tirato. Una campionessa che avrebbe dovuto scendere in campo da centravanti ma si è ritrovata a giocare da mediana. Una grande occasione sprecata, per lei e per il Festival.