Un autentico tormentone quello di “Pa pa pa a Sintilli“, strofa tratta da un messaggio audio WhatsApp molto “sui generis” che una ragazza siciliana pare aver inviato al proprio fidanzato. Un contenuto se vogliamo abbastanza colorito, ma soprattutto privato, in linea con quello che in tanti tra noi abbiamo inviato al nostro partner. almeno una volta nella vita. Questione dunque delicata, perché chiunque un domani potrebbe trovarsi nella medesima situazione di questa ragazza di Catania. Vicenda a primo impatto divertente, ma i cui effetti vengono anche qui sottovalutati dal popolo dei social.
Senza voler fare la morale al pubblico contemporaneo, è importante evidenziare che alimentare la diffusione dell’audio WhatsApp con “Pa pa pa a Sintilli” è sbagliato. Ed il discorso vale anche per alcuni versi come “sai cosa voglio da te”. Interessante ed apprezzabile l’approccio avuto giorni fa da un sito come “La Sicilia“. A tal proposito, la storia di Tiziana Cantone dovrebbe dare a tutti una lezione, al dì là del fatto che l’errore nasce dal fidanzato della ragazza nel momento in cui è stata resa pubblica la conversazione.
Tutto questo per dire cosa? Se proprio volete diffondere qualcosa, magari prendete come punto di riferimento il nostro invito, quello appunto di non ricondividere l’audio WhatsApp. L’auspicio è che tutto possa essere dimenticato che la ragazza possa superare bene la diffusione del messaggio vocale WhatsApp, reggendo alla grande l’impatto dei social, che in questi casi possono davvero far danni.
Ricapitolando, le condivisioni dell’audio WhatsApp inviato dalla ragazza di Catania al fidanzato devono essere arrestate, magari facendo sapere a chi se ne infischia che non è divertente. Alimentare la notorietà di “Pa pa pa a Sintilli“, e a maggior ragione i contenuti che prevedono modifiche rispetto all’originale, è quanto di più stupido si possa fare in una situazione di questo tipo.