Tutti i nostri lettori saranno di certo più che mai arrabbiati per le continue rimodulazioni Vodafone, TIM e pure Wind Tre. Le famose modifiche unilaterali del contratto (che tanto hanno colpito gli utenti soprattutto nel 2017 e nel 2018) potrebbero tuttavia avere i giorni contati, grazie al cosiddetto Decreto Semplificazioni, ora in discussione al Senato: quest’ultimo contiene dei commi specifici che limiterebbero o stopperebbero del tutto le pratiche commerciali scorrette dei vettori.
Quello che viene chiamato appunto Decreto Semplificazioni non è altro che il Decreto-Legge 14 dicembre 2018, n. 13. Al suo interno ci sono una serie di emendamenti che, come racconta anche HDblog, sono ora al vaglio delle commissioni per gli Affari Costituzionali e Lavori Pubblici, Comunicazioni. In particolare, sono due le proposte che avrebbero effetti nefasti sulle rimodulazioni Vodafone e di tutti gli altri operatori, con buona pace dei clienti.
La prima proposta concreta, almeno per limitare le modifiche unilaterali dei contratti, è quella che prevede di modificare il Codice delle Comunicazioni elettroniche con un nuovo articolo 8 bis: quest’ultimo impedirebbe completamente a Vodafone e compagni di effettuare cambiamenti alle condizioni dell’offerta, entro 6 mesi dalla sua attivazione. Successivamente, queste modifiche potranno essere introdotte ma a patto che vengano opportunamente comunicate, entro 30 giorni dall’effettivo passaggio e pure fornendo tutte le informazioni per il diritto di recesso.
A questo primo emendamento, in realtà, se ne aggiunge un secondo, ancora più estremo. Semmai entrasse a regime quest’ultima proposta, le rimodulazioni Vodafone, TIM e Wind Tre sarebbero del tutto bloccate e rese nulle durante tutto il periodo di un contratto tra operatore e cliente. Solo alla riformulazione dell’accordo, le condizioni tariffarie potranno cambiare. Per questo motivo, il suddetto comma prevede dei termini fissati per la scadenza dei contratti, limite che difficilmente ora viene stabilito.
L’iter per l’approvazione dell’uno o dell’altro emendamento non sarà affatto semplice e neanche immediato: non c’è dubbio che i vettori si opporranno ad entrambe le proposte, ritenendole di certo lesive dei loro interessi. Vi terremo aggiornati senz’altro sugli ulteriori sviluppi sull’argomento.