Sono 7 mesi circa che Iliad è entrato nel quadro dei nostri operatori telefonici nazionali, apportando una rivoluzione che in molti ormai aspettavano. Certo, i problemi di rete non mancano, figli soprattutto del roaming forzato sul network di Wind Tre, da cui il gestore andrà a svincolarsi gradualmente, man mano che verrà ad ergersi la rete proprietaria. Ieri vi avevamo dato in questo articolo una prima infarinatura del discorso fatto da Benedetto Levi, CEO di Iliad, ai microfoni di ‘Repubblica Affari&Finanza’, mentre oggi vogliamo concentrarci sul 5G, vista la partecipazione all’asta per l’assegnazione delle frequenze da parte del provider di origine francese. Il dirigente ha ribadito l’importanza rivestita per l’azienda dal traffico dati, che resterà una loro grande priorità.
Il gruppo ci crede molto, come dimostrano gli investimenti fatti durante l’asta: 483 milioni per 20MHz a ridosso della banda 3.7GHz e 676.5 milioni per 10MHz su quella da 700MHz. Tradotto in gergo, i risultati ottenuti permetteranno ad Iliad di vivere da protagonista la nuova era del 5G nel giro del prossimo biennio, proporzionalmente alla crescita dei relativi servizi e della copertura su scala nazionale.
Il gestore sta comunque riscontrando una serie di problematiche più o meno importanti nell’installazione delle nuove antenne (incontrando le resistenze di alcuni comuni e province, che non vedono di buon occhio l’innesto di altre infrastrutture), come vi abbiamo a più riprese raccontato: la rete proprietaria, però, si sta lentamente espandendo, per poi procedere all’inizio dei lavori per gli apparati di nuova generazione, non appena le frequenze 5G verranno effettivamente assegnate.
La sfida raccolta da Iliad è sicuramente ambiziosa e di una certa entità: staremo a vedere se il neonato gestore riuscirà nell’impresa che si è prefissato, dando continuità a quanto fin qui già fatto. Voi cosa ne dite?