Il Festival di Sanremo 2019 sarà sicuramente coraggioso ma poco sorprendente, almeno per chi segue la scena musicale italiana tutto l’anno.
La vera sorpresa di questo festival non è l’abbondantemente vociferata presenza di Achille Lauro nel cast dei Campioni, né la vittoria di Einar Ortiz tra i Giovani che lo porta di diritto in gara a febbraio; non è la presenza di Irama né quella di Ultimo, di cui si parla praticamente da sempre.
A sorprendere, in questo Festival ormai alle porte, è l’esclusione dei Dear Jack che – paradossalmente – al gruppo fa solo bene. Con l’addio di Leiner e la voce di Lorenzo Cantarini è esattamente QUESTO il momento in cui i Dear Jack devono e possono ricominciare con un nuovo progetto, una nuova strategia, un nuovo posizionamento, una nuova formazione, e l’idea della doppia voce CI PIACE.
Lo stesso sistema che li ha spinti in passato, oggi li ha puniti – forse ingiustamente – ma ha fatto loro, inconsciamente, un grande regalo: quello di farli passare per vittime sacrificali di un meccanismo tutt’altro che cristallino, e questo in Italia ci piace tanto.
Quindi ecco che ne parliamo tutti da giorni e la vera notizia è che ne parliamo BENE. Le principali testate web raccontano il nuovo brano dei Dear Jack e di Pierdavide Carone ma se ne discute pure sui social. Mi arriva il link all’audio da ogni dove e se apro Facebook c’è sicuramente qualcuno che lo ha appena condiviso o ne sta parlando, senza che sia fan dell’uno o dell’altro, inclusa la politica Giorgia Meloni (che lo condivide sulla sua pagina alla vigilia di Natale). C’è chi si è ricreduto e chi si sta ricredendo, c’è anche chi non si ricrederà mai ma ammette che Caramelle avrebbe meritato una vetrina importante; c’è poi chi ascolta i Dear Jack per la prima volta oggi perché li ha sempre odiati a priori a causa della spinta immotivata, seppur dalle intenzioni nobili, che ha sortito un solo effetto: quello di portare tanti ad aspettare che quel palloncino gonfiato a dismisura scoppiasse.
Caramelle è un brano forte, importante, incisivo dal punto di vista contenutistico, dal sicuro impatto emotivo anche se tratta il delicato tema della pedofilia in modo eccessivamente semplicistico, e con un non detto in più e qualche frase in meno forse avrebbe lasciato un segno ancor più profondo.
Oggi ci sono coloro che attribuiscono la forza di Caramelle al testo di Pierdavide Carone, chi non crede nell’amalgama delle due voci e chi li accusa di aver messo giù un pezzo a tavolino esclusivamente per Sanremo, che poi in fondo che ci sarebbe di così sbagliato? I Dear Jack di Sanremo ne avevano bisogno e l’avrebbero anche meritato, forse per la prima volta nella loro carriera (lo dice una che non li ha mai seguiti). Ma se la loro presenza avrebbe rischiato di passare quasi inosservata, in quanto fin troppo scontata, è la loro assenza a portarli persino tra le tendenze di Google in Italia.
E poi c’è RTL che ovviamente Caramelle la passa, ma grida allo scandalo dell’ “incredibile censura” di un brano che fa paura perché avrebbe sicuramente vinto il Festival e lo speaker di turno perde l’occasione di gustarsi un buon caffè. Il problema, nel percorso artistico dei Dear Jack, è sempre stata la fortissima spinta fuori luogo nei confronti di una band di ragazzi che avevano e hanno ancora tanto da dimostrare unitamente all’intenzione di far passare come un fenomeno intramontabile fuori dal comune quel gruppo che dalla sua parte aveva solo la visibilità mediatica di Amici di Maria De Filippi. E il brutto è che e i primi a crederci sono stati proprio quei 5 ragazzi di provincia, completamente impreparati al successo, che ancora oggi – come band o da solisti – pagano un prezzo troppo alto.
TESTO
Ciao, sono Marco e dieci anni è la mia età,
Ho i capelli biondi e vado in quarta a,
Tranne matematica a me piace studiare,
Mio papà e mia mamma hanno un negozio alimentare,
Ho una sorella cinque anni più di me
Ed un fratellino che sta per nascere,
E non vedo l’ora che arrivi in fretta maggio,
Che se farò il bravo potrò tenerlo in braccio,
Il mio migliore amico si chiama Giosuè,
Pensa che anche in classe siede vicino a me,
Poi alla campanella voliamo come piume
E finché fa buio tiriamo sassi al fiume,
Ieri pomeriggio però lui si è ammalato
E perciò alla fine da solo sono andato,
E mentre giocavo uno strano sconosciuto
Prima mi ha guardato e poi si è avvicinato,
E con fare misterioso ma gentile
Si è seduto accanto a me sopra il pontile,
E prima che io prendessi un sasso da tirare,
Lo strano sconosciuto ha cominciato a dire:“Dammi la mano bambino e vieni nel bosco,
No che non sono un estraneo, io ti conosco,
Vengo dal tuo stesso posto”,
Nel mio silenzio il ricordo di cose più belle,
Il colore delle stelle, mentre prendi la mia pelle,
In cambio un sorriso e due caramelle.Ciao, sono Marica e ho fatto quindici anni,
Sono già un’adulta e ho fatto molti sbagli,
Primo, mettermi con Luca invece che con Dario,
Sì, forse è più bello ma è troppo autoritario,
E così per dispetto sono uscita con le amiche,
E dopo una per una a casa siam tornate,
Che palle, casa mia è sempre l’ultima,
In fondo a quella via buia e torbida,
E come non bastasse è anche scoppiato il temporale,
Ho fatto anche lo shampoo stamattina, porco cane,
Perché da qualche tempo il mondo è un’agonia,
Qualsiasi cosa faccia è sempre colpa mia,
Fortuna che un signore mi ha offerto un passaggio,
Non l’ho mai visto prima però mi sembra saggio,
La vita non è un film, cosa vuoi che mi succeda?
E mentre penso questo all’improvviso cambia strada.“Dammi la mano bambina e vieni nel bosco,
No che non sono un estraneo, io ti conosco,
Vengo dal tuo stesso posto”,Nel mio silenzio il ricordo di cose più belle,
Il colore delle stelle, mentre prendi la mia pelle,
In cambio un sorriso e due caramelle,
Due caramelle.Ti prego, fa’ in fretta ciò che devi fare,
Ti prego, fallo in fretta senza farmi male,
Ti giuro, non avrò niente da raccontare,
Però fa’ in fretta così torno a respirare,
Ti prego, fa’ in fretta ciò che devi fare,
Ti prego, fallo in fretta senza farmi male,
Ti giuro, non avrò niente da raccontare,
Però fa’ in fretta così torno a respirare.“Dammi la mano bambino e vieni nel bosco,
No che non sono un estraneo, io ti conosco,
Vengo dal tuo stesso posto”,
Nel mio silenzio il ricordo di cose più belle,
Il colore delle stelle, mentre prendi la mia pelle,
In cambio un sorriso e due caramelle,
“Dammi la mano bambina e vieni nel bosco,
No che non sono un estraneo, io ti conosco,
Vengo dal tuo stesso posto”,
Nel mio silenzio il ricordo di cose più belle,
Il colore delle stelle, mentre prendi la mia pelle,
In cambio un sorriso e due caramelle.Ti prego, fa’ in fretta ciò che devi fare,
Ti prego, fallo in fretta senza farmi male,
Ti giuro, non avrò niente da raccontare,
Però fa’ in fretta così torno a respirare