L’incredibile successo della sua prima edizione, con 11 milioni di spettatori e il 52.27% di share in media nelle cinque serate, hanno subito fatto di Claudio Baglioni al Festival di Sanremo 2019 l’ipotesi più ambita dai vertici Rai per la prossima stagione.
Partito in sordina, il Festival del cantautore romano ha battuto record di ascolti francamente impensabili alla vigilia, come ammesso dalla stessa dirigenza e perfino da Baglioni, che non ha fatto mistero di aver accolto la sfida dell’Ariston con qualche titubanza, consapevole di essere stato reclutato per mancanza di alternative.
Baglioni ne ha parlato al Corriere della Sera in un’intervista per la promozione del nuovo album in studio in arrivo. La vittoria della scommessa di Sanremo 2018 è stata una sorpresa anche per lui, che si è reso conto di aver ottenuto un risultato insperato solo dopo la prima serata del Festival.
La battuta a quelli della Rai, quando mi hanno contattato che era già agosto, l’ho fatta: non avete nessuno… Mi ha convinto l’idea che Sanremo è un lusso che ci si può concedere una volta nella vita, magari con un senso di ambizione scandaloso. Nessuno si auspicava un successo così. (…) Per quanto uno voglia essere un angelo e non avere il sesso dell’Auditel i numeri sono importanti. Al risveglio ho sentito trambusto e urletti di gioia, ma per la soddisfazione di chi doveva portare la buona notizia ho finto di dormire.
Secondo Davide Maggio, in Rai sarebbero in corso manovre per cercare di convincere Baglioni a fare il bis insieme a Michelle Hunziker e Pierfrancesco Favino, confermando al completo la squadra vincente dello scorso anno. Il cantautore non si sbilancia ma ammette che ci sono delle pressioni in questo senso: “Siamo alle avvisaglie. Però mi dico che il lusso ripetuto diventa un peccato“.
Un lusso su cui però ha le idee già ben chiare in caso decidesse di accettare nuovamente la sfida di condurre e dirigere il carrozzone festivaliero.
Lo farei durare due settimane magari con rassegne a corollario. E, senza esagerare perché resta un romanzo popolare in musica, vorrei vedere rappresentate anche discipline più elitarie e non solo le canzoni orecchiabili.
Lontano, per ora, l’addio alla musica: dopo mezzo secolo di carriera e un tour celebrativo dal titolo Al Centro in partenza nei palazzetti, Baglioni non ha ancora pensato al ritiro dalle scene.
Sarebbe più elegante mandare un telegramma dopo e dire “non torno più”. È anche vero che il bel finale piace. Però non sarà questo. Questo sarà un lungo raid attraverso i 50 anni di carriera con qualche elemento da teatro totale per gli occhi. Non mi piace l’idea di mandare via la gente con ancora appetito.