Da giorni ormai si parla con insistenza di Amazon Prime e di Prime Video, in seguito all’aumento dei prezzi che è stato ufficializzato per il mercato italiano. Passare da meno di 20 euro a quasi 40 euro su base annuale non deve essere stata decisione presa alla leggera per questo popolarissimo brand, ma se pensiamo a come stanno le cose in giro per il mondo, forse da oggi 28 marzo qualche utente in Italia si sentirà persino fortunato. Proviamo a capire perché.
Qui di seguito voglio appunto condividere coi nostri lettori uno schemino che indica i prezzi di Amazon Prime non solo in Europa, come nel caso della Germania, ma anche negli Stati Uniti. Elevati i costi anche nel Regno Unito, dove c’è un gap persino per la fruizione di Prime Video. Se qui da noi il servizio ha un costo di 4,99 euro dopo il mese gratuito di prova (e si parla di tutto Amazon Prime), in UK siamo a 5,99 sterline per la sola piattaforma video. Peggio su base annuale, dove i nostri 39 euro si contrappongono alle 79 sterline dello stesso Regno Unito.
Il quadro generale della situazione è quello appena riportato. Insomma, fino a qualche giorno fa l’Italia ha potuto godere di prezzi davvero irrisori su Amazon Prime e Prime Video, al pari della Spagna, ma nonostante il recente aumento restiamo uno dei Paesi più convenienti sotto questo punto di vista. Seppur leggero, il risparmio è confermato anche su base mensile.
Detto questo, vi ricordo che potete disdire Amazon Prime e Prime video in poche e semplici mosse, esattamente come abbiamo avuto modo di sottolineare la scorsa settimana sulle nostre pagine per chi proprio non riesce a mandare giù il prezzo incrementato. Cambieranno le opinioni del pubblico italiano dopo aver preso atto della situazione generale non solo in Europa, ma in giro per il mondo? Staremo a vedere se a freddo la rimodulazione dei costi avrà un importante effetto o meno.
Mi sembra giusto quello che scrive Pinco Pinco.
Il reddito pro-capite medio italiano è notevolmente inferiore a quello inglese o tedesco.
Bravo sì adesso visto che sei un giornalista serio paragonalo col reddito medio pro-capite di ciascun paese… ecco magari così ti viene meno spocchia nel criticare gli italiani che “non prendono atto della situazione generale”