L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha appena reso pubblica una sanzione di 10 milioni di euro inflitta ad Amazon, in particolare per due società del gruppo del colosso dell’e-commerce ossia le aziende lussemburghesi Amazon Services Europe S.à r.l. e Amazon EU S.à r.l. La multa è cospicua perché riguarda una pratica commerciale scorretta accertata proprio dall’AGCM nel nostro paese.
Qual è la condotta non corretta messa in rilievo dal nostro Garante? Si è accertato che, in fase di acquisto di un numero considerevole di prodotti, Amazon attua una pre-selezione dell’acquisto periodico al posto di quello singolo. Come logica conseguenza, l’acquirente è indotto (suo malgrado) ad impostare transizione cicliche per l’acquisto di determinati beni. Il discorso riguarda sia prodotti venduti da Amazon, sia quelli venduti da terzi sul marketplace.
AGCM mette in risalto il fatto che Amazon abbia messo fortemente in discussione la libertà di scelta dei consumatori con la sua pratica scorretta. La pre-spunta grafica dell’acquisto ricorrente induce a comprare periodicamente un prodotto e ha i suoi effetti indesiderati soprattutto su quei clienti meno attenti alle loro operazioni di acquisto. Ancora, il Garante si chiede come sia possibile che proprio il colosso degli acquisti online per antonomasia abbia costruito un’interfaccia utente per l’acquisto così poco chiara e che potenzialmente induce i clienti all’errore.
La multa da ben 10 milioni di euro stabilita dal Garante sarebbe potuta essere anche più salata. In effetti, al via dell’istruttoria, era stata contestata anche la pre-selezione della consegna veloce a pagamento. Rispetto a questa condotta tuttavia, proprio Amazon ha garantito il suo impegno a predefinire soltanto l’opzione di consegna gratuita. Inoltre, in quest’ottica, la società erogherà un ristoro a favore dei consumatori che durante il 2023 si sono rivolti al Servizio Clienti per presentare un reclamo in tal senso.