Giungono purtroppo anche le rimodulazioni Wind in vista del ritorno alla fatturazione per mese solare in luogo di quella ogni 28 giorni. Dal prossimo 3 aprile, in effetti, l’offerta Wind Basic ma anche la Wind Senza Scatto vedranno aumentato il loro costo mensile, anche se non quello annuale: trucchetto di questo e sia altri operatori che abbiamo imparato a conoscere nelle ultime settimane e che pure è stato motivo dell’attuale inchiesta (con annesse perquisizioni) della Guardia di Finanza.
La prima tra le rimodulazioni Wind è quella che riguarda la Wind Basic che dal 3 aprile cambia in questo modo: dal costo di 50 centesimi ogni settimana e dunque di 2 euro al mese, la spesa telefonica per gli utenti interessati sarà di 2,17 euro. Come già spiegato in altre occasioni, i 17 centesimi di surplus settimanale servono a recuperare la famosa tredicesima mensilità che il Governo ha negato agli operatori con la legge a legge 172/17 .
Incremento di spesa anche con le rimodilazioni che riguardano l’altro piano base Wind Senza Scatto che, per quanto non più attivabile, interessa ancora molti clienti del vettore. Sempre dal 3 aprile. Dal costo settimanale di 19 centesimi, si passerà a quello di 82 centesimi al mese, secondo uno schema simile a quello già indicato per la tariffa precedente.
Tutti i clienti che non vorranno accettare le rimodulazioni Wind, entro e non oltre il 2 aprile potranno recedere dal loro contratto senza costi e senza penali. Per questo scopo bisognerà inviare una comunicazione al vettore con oggetto “modifica delle condizioni contrattuali”. Le modalità di invio sono le seguenti: via raccomandata A/R a WIND Tre SpA – Servizio Disdette – Casella Postale 14155 – Ufficio Postale Milano 65 – 20152 Milano; via PEC all’indirizzo servizioclienti155@pec.windtre.it.
La speranza ora è che l’operatore non preveda altre rimodulazioni e non segua l’esempio del vettore partner Tre che pure ha comunicato già tutti i suoi aumenti a seguito della ritorno alla fatturazione mensile. Staremo a vedere.