In apertura della cerimonia della 60a edizione del premio, gli U2 ai Grammy Awards 2018 hanno regalato una performance densa di significato politico unendosi al set di Kendrick Lamar.
La band di Bono ha ritrovato il rapper con cui ha collaborato più volte negli ultimi tempi, aprendo le danze al Madison Square Garden di New York domenica 28 gennaio con un’esibizione spettacolare e intensa. E sin dall’inizio è parso chiaro che quel set avrebbe avuto un impatto valoriale che va ben oltre la mera performance musicale.
Lamar ha dato il via alla sua esibizione davanti a una bandiera americana, calcando il palcoscenico fianco a fianco con uomini vestiti in uniforme militare eseguendo la sua collaborazione con gli U2 XXX: raggiunto da Bono e The Edge sul palco e poi dal comico Dave Chappelle per un cameo a sorpresa, Lamar ha cantato la canzone ed eseguito la coreografia col corpo di ballo mentre alle sue spalle spalle un messaggio recitava “Questa è una satira di Kendrick Lamar”.
“Voglio solo ricordare al pubblico che l’unica cosa più spaventosa di vedere un uomo nero onesto in America è essere un uomo nero onesto in America. Scusate per l’interruzione“, ha detto Chappelle in un intermezzo dell’esibizione, che si è conclusa con i ballerini con indosso felpe rosse che cadevano a terra, uno ad uno, sotto il suono di spari da arma da fuoco. Un riferimento evidente al tema dell’emergenza razzismo, che ogni anno miete negli Stati Uniti un gran numero di vittime di colore.
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Con sette nomination, Lamar è stato tra i principali trionfatori della serata insieme a Bruno Mars. Nessun premio invece per gli U2, che nella loro storia vantano 46 nomination ai Grammy e 22 vittorie ma quest’anno non erano in lizza visto che Songs of Experience, il loro ultimo album, è uscito solo lo scorso dicembre.
Gli U2 ai Grammy Awards 2018 hanno consegnato anche un’altra performance, una versione anch’essa caricata di significato politico di Get Out of Your Own Way, singolo tratto da Songs of Experience, esibendosi all’esterno del Madison Square Garden con la Statua della Libertà sullo sfondo. La band ha pre-registrato l’esibizione venerdì notte su una chiatta del fiume Hudson. Alla fine della performance, Bono ha raccolto un megafono per annunciare: “Beati i bulli, perché un giorno dovranno resistere a loro stessi“. Il riferimento al presidente Donald Trump è più che scontato. La performance si è conclusa con Bono ad imitare la posa della Statua della libertà appena dietro di lui.