Finalmente qualcosa si muove intorno alla questione delle rimodulazioni di TIM, Vodafone, Wind e 3 Italia: come tutti sanno, gli operatori mobili hanno imposto ai loro clienti una fatturazione a 28 giorni anziché quella di un mese ormai da tempo e se recentemente l’AGCOM è intervenuta per ristabilire le tarriffazioni a 30 giorni per i gestori di telefonia fissa, la stessa battaglia di civiltà non aveva riguardato pure il settore mobile appunto. Almeno fino a quando Michele Meta, presidente della Commissione trasporti, poste e telecomunicazioni, non ha proposto una sua mozione all’indirizzo del Governo con l’intenzione di tutelare i diritti dei consumatori. Proprio su questa proposta ora è intervenuto anche il ministro dello Sviluppo Economico, Carlo Calenda e le sue parole lasciano decisamente ben sperare.
Può essere senz’altro considerata una presa di posizione infatti quella di Calenda che ha parlato delle ultime rimodulazioni degli operatori per una fatturazione a 28 giorni come di una pratica inaccettabile. Alla domanda relativa ad un possibile emendamento in manovra per velocizzare i tempi di ripristino ad una tariffazione standard, il ministro ha risposto semplicemente dicendo che una soluzione per il problema va trovata nel più breve tempo possibile. Insomma, il rappresentante del governo ha lasciato aperte tutte le porte e ha lasciato intendere che da parte sua la prima mozione presentata dall’onorevole Meta è più che lecita e che dunque un cambio di rotta per i consumatori finali potrebbe arrivare davvero molto presto.
Che le cose vogano davvero per il meglio e che finalmente si possa evitare di pagare, in fin dei conti, una mensilità in più all’anno per la modifica unilaterale del contratto con i clienti finali? La fatturazione ogni mese anche per la telefonia mobile è un concetto finalmente non più utopico. Certo sulla questione l’iter del Parlamento e poi del governo non sarà una passeggiata ma visto che un esponente come il ministro Calenda si sia esposto nella chiarire l’urgenza della manovra correttiva, lascia almeno sperare che la strada sia finalmente in discesa per garantire di nuovo ai clienti un diritto mal tolto qualche mese fa.