Quando sembra che il web non possa più sorprenderti il dibattito in rete su Rihanna ingrassata di qualche chilo su fianchi e cosce conferma che c’è sempre qualcosa di peggio in agguato.
Da qualche settimana Rihanna si vede poco in giro e quando circola per strada è stranamente coperta (almeno per i suoi canoni). Ad eccezione della recente apparizione al festival di Cannes per presentare la sua nuova linea di gioielli, la cantante sembra condurre uno stile di via più riservato. In molti associano questa tendenza al fatto di non essere perfettamente a suo agio col suo corpo: Rihanna è visibilmente ingrassata e questo è un dato di fatto, ma quel che colpisce è come in rete il dibattito si sia incredibilmente infiammato tra critiche atroci e difese strenue.
La pratica del body shaming è diffusissima tanto nell’universo virtuale quanto in quello reale: colpisce chi è troppo grasso, chi è troppo magro, chi ha tante curve e chi non ne ha affatto, in sostanza chiunque si discosti da presunti canoni estetici standard. Il giornalismo non fa certo la sua parte, non prestando attenzione a termini ed espressioni quantomeno scivolosi che potrebbero urtare la sensibilità di chi legge.
Tra i primi a scagliarsi contro la cantante parlando delle nefaste conseguenze dell’allargamento del suo girovita (“Renderà trendy il grasso?“) è stato infatti il sito sportivo Barstoolsports.com: una presa di posizione, quella contro il “declino della sua immagine” che ha trovato molti seguaci tra gli haters di Rihanna ma ha anche innescato la reazione opposta, quella di chi la difende all’insegna della libertà di essere come si vuole, al grido di #Thickanna (“Rihanna la piena”).
In realtà il termine è stato coniato nel 2013 dalla stessa Rihanna per rappresentare il suo alter ego curvy: ora che ha messo su un po’ di chili, i suoi sostenitori si sono affrettati a ricordare che la popstar barbadiana è sempre stata se stessa, ha sempre amato il cibo e la cucina, è sempre stata un’antidiva buongustaia e godereccia che riesce a tenersi in forma solo per esigenze di lavoro e in particolare durante i tour. Ora che è ferma, si gode la vita senza badare ai centimetri. Solo che quando ti chiami Robyn Rihanna Fenty, hai vinto qualche Grammy Award e sei nell’Olimpo dei giganti per album e singoli piazzati in classifica a meno di trent’anni, la massa non perdona gli sgarri. O meglio, si sente in diritto di metterti alla berlina per riportarti sulla terra tra i comuni mortali. Per fortuna c’è anche l’altro lato della medaglia, chi usa l’occasione per lanciare un messaggio: il corpo di ciascuno non è proprietà degli altri, dunque vivi e lascia vivere.
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https://twitter.com/seren_sensei/status/869616183045046272
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https://twitter.com/nicbarrido/status/868950624603222016