Nemici di Morgan in diretta su Facebook: “Amici di Maria De Filippi è un lager, uno schifo!” (video)

Il lungo sfogo di Morgan in diretta su Facebook: l'ex coach di Amici di Maria De Filippi definisce il talent "il regno del vuoto"

Il lungo sfogo di Morgan in diretta su Facebook

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Un lapidario Morgan in diretta su Facebook ha continuato la sua opera di demolizione dell’esperienza appena conclusa ad Amici di Maria De Filippi.

La sua avventura da coach su Canale5, stroncata in toto dallo stesso Castoldi, si è conclusa bruscamente dopo l’annuncio della conduttrice alla stampa. Nelle ore immediatamente successive all’ufficializzazione della notizia, Morgan ha spiegato le sue ragioni con diversi post su Facebook, fino ad una lunga diretta in cui ha tracciato un quadro terrificante del contesto del talent.

Morgan ribattezza la De Filippi e la sua squadra “i cattivoni” (“Fanno programmi per arricchirsi, vendere spot pubblicitari e fare del mercato becero fuori dal talent“) e raccoglie le sue impressioni in un “racconto dell’orrore”. Inaugurando un lungo flusso di coscienza, dà il benvenuto al suo “Nemici di Morgan Castoldi“, una carrellata di impressioni negative sulla sua permanenza nel talent di Canale5.

Il primo concetto ribadito con forza è quanto la coercizione sia dominante in quel contesto. Per esempio, il fatto che “Lo Strego, eliminato nella seconda puntata, è ancora trattenuto lì, cosa illegale perché dovrebbe essere una persona libera” è per Morgan l’esempio del meccanismo militare che governa il programma. A suo dire lo scopo della produzione di Amici di Maria De Filippi è “plagiare e tenere sotto controllo costante le persone, che devono agire come burattini disanimati, tutti secondo le volontà dei cattivoni, devono essere incatenati, come militari: i ragazzi erano trascinati da un capannone all’altro da persone che non hanno alcuna competenza didattica“.

Morgan poi si difende dalle accuse di non aver saputo instaurare un rapporto coi ragazzi: “Tutto quello che stanno tirando in ballo i cattivoni in questo momento sono bufale: non si può strumentalizzare i ragazzi per giustificare un mobbing nei miei confronti e fare un linciaggio pubblico di una persona che ha solo provato ad offrire competenza e passione nella materia per cui è chiamato ad insegnare, ma è stato linciato e sbranato“.

Ne “raccontare dal mio punto di vista cosa è successo” Morgan intraprende una lunga descrizione delle sensazioni provate durante le prime puntate del serale.

Tutto quello che scrivo è verificabile guardando le 3 puntate del serale già in onda, che però sono montate e non in diretta, con immani spazi di montaggio e manipolazione, usati con l’idea di farmi sembrare un mostro, gettarmi l’universo contro, esasperarmi, boicottarmi, spaventarmi, ma nonostante ciò non sono riusciti a rubarmi l’anima. (…) Si confermano i miei sospetti, che lì fosse il regno del vuoto: entrando ne ho avuto la conferma, è un cimitero di idee, le loro sono morte e quelle degli altri vengono uccise. (…) Vige paura, cupezza, freddezza, rigore gelido: sono entrato nel palazzo di Mediaset, che ritengo responsabile dell’abbassamento potentissimo del livello culturale del paese negli ultimi vent’anni, sono entrato per vedere come si fa realizza questa missione di questi cattivoni. (…) Uffici senza piante, sale prove senza pianoforte: l’arte è uno step ulteriore, per prima cosa manca la vita. Gli studi sono senza finestre, ci vorrebbe un assistente sociale per verificare le condizioni psichiche dei concorrenti, in quella specie di lager horror non sono rispettate le regole della nostra Costituzione: c’è una tratta di schiavi, una manipolazione di minori, molta paura. Sono gli zombie talent: dalla prima puntata ho avvertito questo clima stranissimo.

Il cantautore sostiene di essere stato bersaglio di un mobbing serrato.

C’è stata una immotivata e continuata aggressività nei miei confronti: man mano cresceva la reazione del pubblico, la distrazione generale di tutti, non c’era ironia, comprensione, amicizia, calore, meraviglia, gioia, empatia, c’era ansia, fretta, incomprensione, dispetto, mutilazione, aggressione, errore, distacco, disagio, follia, maleducazione, prevaricazione, grida, rumore. Ragazzi gettati sul palco allo sbaraglio, in pasto al pubblico, ai giudici, agli spettatori: cresce il tentativo di sabotare tutto, la mia ironia, i miei talenti, l’armonia. Un’intromissione a gamba tesa in tutto. Anche la mia voce finiva per diventare un gridare. Tutti contro di me, compresa la padrona di casa a rincarare la dose, elegantemente ma neanche troppo: ma dove cazzo sono? Che schifo, che brutta cosa sta roba qui, è una tortura, rischio la morte.

Morgan si considera evidentemente estraneo rispetto al contesto ultracommerciale di Canale5 (“Si sono cagati addosso, non la vogliono certa roba: non so perché mi hanno chiamato, sanno come sono fatto“) e rincara la dose sul target a cui il talent fa riferimento: “Il loro pubblico è affetto da Affection Deficit Disorder: devono subito cambiare argomento, non riescono a prestare attenzione continuativa a nulla“.

In definitiva, Castoldi ritiene che gli siano state “tarpate le ali e chiusa la bocca: mi hanno impedito si suonare e avere a che fare coi ragazzi“. Il suo lungo sfogo si è concluso al pianoforte, suonando prima l’Ave Maria e poi qualcosa di decisamente più allegro, Such a perfect day di Lou Reed.

 

NEMICI di Marco Castoldi

Pubblicato da Morgan su Mercoledì 12 aprile 2017