Alessio Bernabei ha vinto, nella vita. Nel 2016 ha vinto honoris causa anche il Festival di Sanremo con il brano Noi Siamo Infinito.
Promosso a pieni voti con l’album d’esordio omonimo, si prepara a tornare al Teatro Ariston per la terza volta consecutiva (la seconda da solista) e tra critiche no-sense, attacchi gratuiti e polemiche invidiose il terzo Sanremo sarà – forse – un po’ più gustoso dei precedenti.
Se il primo anno – con i Dear Jack – era un bersaglio facile appena uscito dal talent show Amici di Maria De Filippi, il secondo anno – da solista – ha pagato il prezzo dello pseudo conflitto esistenziale tra “qualità” e “talent show” conquistando un primato: un doppio zero spaccato dalla giuria dei cosiddetti esperti che non solo hanno dimostrato di aver fallito ma anche di non saper esprimere un voto oggettivo ed identificativo della pura canzone in gara, al di là del suo interprete.
Caro Carlo Conti, ma sei sicuro che abbia ancora senso tenerla?
La giuria di esperti dovrebbe essere costituita da attenti addetti del settore discografico, persone competenti dal punto di vista musicale, realmente in grado di poter esprimere un giudizio ai fini di quella che è la competizione italiana più importante e prestigiosa. Nel 2016, invece, altro non ha fatto che dare voce ad un team inadeguato che ha punito gli ex Amici di Maria De Filippi (Alessio Bernabei, i Dear Jack, Valerio Scanu ed Annalisa Scarrone) con un particolare, inspiegabile ed immotivato accanimento proprio nei confronti di Bernabei, condannato ad un doppio zero spaccato, senza possibilità di cambiamento neanche tra i decimali.
Ma è la classifica Fimi/Gfk a mettere ordine nell’assoluta inutilità di un sistema confuso, disordinato, disorganico, contorto e poco chiaro come il voto delle varie giurie di esperti del Festival. Alessio Bernabei è l’artista di Sanremo 2016 che ha venduto di più in assoluto nel corso dell’anno, sia tra gli album che tra i singoli (NB: tra i singoli è 2° dopo Francesca Michielin ma con un calcione e tanto fumo negli occhi all’Eurovision ci sarei andata anche io).
A trionfare, dunque, saranno anche stati gli Stadio in virtù di un necessario riposizionamento sul mercato – o di un felice pensionamento -, il fumo negli occhi che ci gettano quotidianamente per nascondere chi non arriva a 100 paganti è ormai un fatto ovvio e il bronzo di Deborah Iurato deriva in gran parte da Giovanni Caccamo (annessi e connessi) ma la medaglia d’oro del primo classificato spetta di diritto, ad honorem, ad Alessio Bernabei che, con un dignitoso 47° posto nella classifica Fimi degli album più venduti del 2016 e un apprezzabile 95° posto nella classifica singoli con Noi Siamo Infinito, supera di gran lunga le vendite di tutti i 19 colleghi sanremesi.
Quattordicesimo al Festival di Sanremo 2016, Alessio Bernabei chiude l’anno trasformando quel doppio ZERO in un UNO, quella della prima posizione, che non lascia alcun dubbio: il pubblico lo vuole. Al Festival resta la possibilità di adeguarsi o quella di steccarlo per la terza volta con il rischio di rivelarsi per quel che è: del tutto inadeguato alla discografia 2.0 ed impossibilitato ad essere al passo con i tempi.
Alessio Bernabei ne esce vittorioso, martire di un sistema studiato a tavolino.
Ora l’augurio è quello di affrontare il Festival di Sanremo 2017 “nel mezzo di un applauso”
con la serenità che deriva dalla consapevolezza dell’assoluta inutilità di quel “numero” nella classifica finale,
con la forza di affrontare i detrattori senza scadere nella polemica, valorizzando se stesso e i suoi traguardi,
con la grinta per vivere un 2017 travolgente e stravolgente, con coraggio, passione, fermezza e determinazione.
Il Califfo direbbe: ” Tutto il resto è noia!”