In un episodio ambientato in pieno clima di Halloween, l’ultimo di Lucifer è tutt’altro che spaventoso e creepy. Il nostro diavolo affronta le conseguenze dell’aver ucciso suo fratello Uriel la scorsa settimana e conosce una nuova emozione: il senso di colpa. Ubriaco, inibito, con la voglia di chiacchierare a caso più del solito, Lucifer si lascia troppo coinvolgere dai sentimenti più di quanto abbia mai fatto prima. I drammi familiari sono ancora in primo piano e la famiglia del nostro protagonista è così tanto complicata, eppure così tanto affascinante che è impossibile non soffermarsi.
La seconda stagione di Lucifer continua ad alzare il livello emotivo dei personaggi, scavando a fondo nei loro problemi e facendo emergere debolezze e sensazioni, davanti alle quali lo spettatore si trova senza fiato. La lotta tra il Bene e il Male passa in secondo piano, perché i protagonisti, prima di battersi, devono affrontare i loro demoni interiori. Lucifer, l’autore del peccato originale, si trova dal lato di Caino, che dopo aver ucciso Abele, cade nella depressione più totale. “Ricordi, detective? Sono il diavolo, sono cattivo!” Lui è nella condizione di essere tormentato per il suo delitto, ma allo stesso tempo in estasi per il poter agire fuori controllo, cercando un modo di essere punito per ciò che ha fatto.
L’unica che riesce ad abbattere i suoi muri è Chloe, ma il Signore delle Tenebre non è ancora pronto a rivelarle tutto. La detective si è dimostrata molto più aperta nei suoi confronti, ma cercare di capire chi è davvero Lucifer, è qualcosa che terrorizza anche lui. “Sono un mostro”, ripete alla terapista Linda. L’omicidio è un peccato, e lui lo ha commesso. In realtà, più che essere ‘mostro’, Lucifer è un angelo caduto, per colpa di suo padre. Spogliatosi dei suoi drammi e tolta la sua maschera da bello e dannato, il diavolo rivela il suo vero volto, per la prima volta da quando la serie è andata in onda, scioccando Linda.
Al contrario, quando Maze rivela la sua propria faccia in occasione del giro ‘dolcetto o scherzetto’ con la piccola Trixie, la bimba la prende per un costume ben fatto, sorprendendo il demone-donna, che finora aveva sempre nascosto il suo aspetto. La chicca dell’episodio è il loro tenero momento addormentate davanti la televisione.
E di nuovo su Dio ricade il tema della serie. Se Lucifer è il tentatore, quello che manipola le persone con le parole, l’altro fratello Amenadiel è quello più silenzioso, che agisce senza discutere. Considerato “la furia di Dio”, ora lui si sente esposto e inutile. La verità sulla perdita dei suoi poteri è diventato uno scandalo che non riesce ad accettare e per questo si incolpa di quello che è successo con Uriel, prima di essere convinto da sua madre, che dietro a tutto c’è suo padre che gioca a dati con il mondo. Amenadiel, personaggio più razionale della serie, solleva uno dei più grandi misteri della vita: se Dio esiste, perché ha permesso che tutto questo accadesse? Perché c’è così tanto dolore?