Gli effetti di Pokémon Go non sono affatto da sottovalutare: il rischio che si corre nel venire assorbiti dal noto gioco, distraendosi dalla guida di un auto o dal camminare a piedi, potrebbe avere conseguenze fatali. È il caso di un utente giapponese condannato a 14 mesi di prigione (pochi a mio avviso) per aver provocato un incidente mortale mentre era preso dalla sua caccia ai Pokémon.
Il fatto, avvenuto lo scorso 23 agosto, ha avuto come protagonista l’agricoltore Keiji Goo di 39 anni nella cittadina di Tokushima in Giappone. Alla guida del suo autocarro l’agricoltore ha investito e ucciso una donna di 72 anni e ferito gravemente un’altra. Da allora un processo è stato condotto con la conseguente condanna definitiva alla reclusione per un anno o poco più.
La condanna è la prima in assoluto registrata nel paese del Sol Levante dopo l’uscita del gioco avvenuta in luglio. Di incidenti, anche mortali, avvenuti a causa della distrazione provocata dall’app ce ne sono già stati altri due. Insomma, con simili app che richiedono la massima focalizzazione sullo schermo e il contemporaneo movimento del corpo, il rischio reale di perdere l’attenzione nei confronti del mondo che ci circonda c’è e andrebbe controllato.
Chi segue le vicende legate a Pokémon Go sa bene come uno degli ultimi aggiornamenti all’app, ha introdotto una particolare limitazione che blocca l’uso del gioco quando l’utente viaggia ad una determinata velocità, presumibilmente in auto o su altro mezzo di trasporto. La novità ha destato numerose polemiche poiché il gioco viene inibito anche quando si è su un autobus o su un treno, dunque da passeggeri, non impegnati in nessuna azione di guida. Obiezione anche valida ma sarà necessario poter fare affidamento su altre funzioni o accorgimenti del gioco che possano evitare conseguenze come quella giapponese, su questo aspetto credo si possa essere tutti d’accordo.
in italia invece se non sei proprio ubriaco fradicio allora non ti succede niente