Chi odia Taylor Swift ha trovato terreno fertile nelle polemiche degli ultimi giorni. E non solo con l’ironia un po’ grossolana dei meme su Twitter.
Dopo la divulgazione della telefonata privata con Kanye West da parte di Kim Kardashian, in cui i due parlano del controverso brano Famous, una serie di attacchi gratuiti sono piovuti addosso alla cantante, accusata di essere bugiarda, ipocrita e sempre alla ricerca del modo migliore per apparire come una vittima.
Non solo le ironie in rete che si sono sprecate, ma le iniziative contro la Swift sono andate parecchio oltre. Per alcune ore la pagina della cantante su Wikipedia è stata manomessa con riferimenti espliciti alla vicenda: mercoledì 20 luglio si leggeva che la Swift è nota anche come Nills Sjöberg (pseudonimo utilizzato per firmare il brano This Is What You Came For di Calvin Harris feat. Rihanna) e Regina George (la cattiva di Mean Girls, appellativo utilizzato anche in passato da Katy Perry contro la Swift) oltre che semplicemente come “vittima“.
L’enciclopedia collettiva, alla cui stesura ogni utente di Internet può collaborare aggiornando le informazioni, riportava anche una presunta data di morte: “Portata nella tomba dall’imprenditrice di successo Kim Kardashian” è l’epitaffio apparso sulla pagina.
Non solo Wikipedia: la controversia che coinvolge la Swift e i coniugi Kanye West e Kim Kardashian ha ispirato anche una parodia con i protagonisti ritratti come personaggi di The Sims, una satira nata dai botta e risposta via Twitter che hanno coinvolto anche Selena Gomez.
Infine, la provocazione arrivata dall’altro capo del mondo: a Melbourne, in Australia, è stato realizzato un murales con l’indicazione della sua morte. “In memoria dell’amata Taylor Swift (1989- 2016)” si legge sulla raffigurazione della cantante, con l’aggiunta di una richiesta: “Nessuna firma, rispettate i morti“. A completare il quadretto, dei mazzi di fiori sono stati lasciati sul posto. E la sensazione è che questo sia solo l’inizio.