A pochi giorni dalla morte di Prince, i media americani rilasciano le prime indiscrezioni sulle cause del decesso del cantante di Minneapolis. Secondo quanto riportato da National Enquirer, Prince Roger Nelson sarebbe stato affetto da AIDS: le sue condizioni sarebbero state molto gravi, a tal punto da impedirgli di mangiare e trattenere il poco cibo che riusciva a introdurre.
Le voci sulla presunta malattia di Prince giungono in anticipo rispetto ai risultati dell’esame autoptico, che potrebbe confermare le ipotesi avanzate da una fonte autorevole vicina alla discografia statunitense e rese note da National Enquirer. “Prince si preparava a morire”, queste le parole che hanno gelato il mondo della musica e i fan, che stentano a credere all’oscura sorte toccata al loro idolo.
Le prime avvisaglie sulla salute precaria di Prince sono giunte alcuni giorni prima del decesso, quando si rese necessario un atterraggio d’emergenza a Moline per un ricovero d’urgenza in ospedale. L’entourage della star di Minneapolis dichiarò di aver richiesto l’intervento dei medici per curare un’influenza, per poi non dichiarare – né smentire – un’overdose di antidolorifici a base di oppio, in particolare il Percocet, utilizzato per curare un fastidioso dolore all’anca.
Le voci sulle cause del decesso di Roger Nelson si sono susseguite già a poche ore dalla sua morte, quando suo cognato dichiarò che il cantante non riusciva a riposarsi da sei giorni. L’ombra dell’AIDS aleggia quindi minacciosa sulla figura di Prince, che sarebbe stato consapevole della sua condizione e sarebbe stato pronto a morire. Secondo quanto riportato dalle fonti americane, Prince avrebbe contratto il virus negli anni ’90, per poi aggravarsi in questi ultimi 6 mesi.
Al momento del decesso, avvenuto presso la sua residenza in Minnesota, Prince pesava appena 36 kg. I medici avevano riscontrato un emocromo molto basso, oltreché un principio di ipotermia, pelle del viso cadente e pallida e punta delle dita di colore giallo-bruno. Come noto, Prince era un fervente Testimone di Geova e avrebbe rifiutato ogni trattamento farmacologico, poiché solo Dio avrebbe potuto salvarlo. I funerali si sono svolti in forma privata, alla presenza della sorella Tyka Nelson, presumibilmente una delle eredi del patrimonio del genio di Minneapolis.