Wind e 3 Italia insieme: è questo lo scoop del settore TLC delle ultime ore. Che i due operatori si stiano corteggiando da tempo e non solo per quanto riguarda le divisioni italiane ma anche, è chiaro, a livello internazionale, è cosa risaputa ai più. Ma negli ultimi giorni, le trattative sembrerebbero volgere al meglio.
Due realtà del mondo delle telecomunicazioni: da una parte il colosso mondiale Hutchison Whampoa che controlla anche 3 Italia che ha dalla sua parte buoni conti finanziari ma nel nostro paese un parco clienti limitato e dall’altra Wind, al contrario, con un numero di utenti attivi ragguardevole ma con una situazione finanziaria davvero disastrosa (nel dettaglio, circa 9.5 miliardi di euro di debito).
I nuovi assetti interni di Wind e i nuovi tentativi di risanamento del debito, devono aver spinto ora per una più immediata fusione con 3 Italia. D’altronde i due vettori, insieme, raggiungerebbero quota 33 milioni di clienti in Italia, superando TIM e avvicinandosi pericolosamente a Vodafone. In pratica, insieme, si arriverebbe a quota del 35% del mercato totale italiano.
Bando ai dati economici, cosa significherebbe per gli italiani questo importante passaggio ai grandi vertici? Di certo, enti statali come l’AGCOM ma anche le associazioni dei consumatori dovranno vigilare affinché la fusione non comporti disservizi di natura tecnica ma neanche la maggiorazione dei piani tariffari, di nessun tipo. In merito a quest’ultimo punto, mi sento ottimista e credo che al contrario, la mossa strategica possa risultare a favore dei singoli utenti.
I nuovi assetti tra vettori dovrebbero scatenare più concorrenza. Da parte della rinata Wind-3 Italia di certo ci sarà tutta l’intenzione di accaparrarsi nuova clientela e questo attraverso nuovi piani più competitivi. Dalla loro parte, TIM e Vodafone non potranno restare a guardare e anch’essi si prodigheranno in nuove offerte per non perdere i propri clienti. Insomma, un mercato concorrenziale più acceso segna una nuova epoca di risparmio per gli italiani? Speriamo di si.
H3G in Italia, pur nell’applicazione di una politica aggressiva, sconta l’esiguità dei fondi disponibili. A distanza di 12 anni, paga ancora un roaming salatissimo con TIM sul 2G. La 3, non dimentichiamolo, gode di una interconnessione particolare a scapito degli altri gestori. La fusione con WIND non esclude però una reale concorrenza tra i player. Certamente per TIM e Vodafone, la fusione non è gradita. Una vera e trasparente concorrenza, abbatterebbe le tariffe con relativa picchiata degli utili. Interessante capire le conseguenze post-fusione per i gestori MVNO.
In Austria 3 si è divorata il concorrente Orange, cosa che ha portato a dei problemini tecnici iniziali per l’integrazione delle reti e soprattutto ad un generale aumento dei prezzi sul mercato. 3 da sfidante, con un numero limitato di clienti e una politica di prezzi aggressiva, si è trasformata in un big player conservatore alla pari di A1 (Telecom Austria, per capirci) e T-Mobile (Deutsche Telekom)… La scusa è quella del consolidamento del mercato e l’aumento degli investimenti (LTE ecc…). In Irlanda sta succedendo la stessa cosa, lì 3 si è mangiata O2. Che l’Italia sia un’eccezione?!
Errata corrige: inesattezza!
Della fusione tra Wind e H3G si parla da anni. Nell’articolo ci dovrebbe essere un’inesatezza: TIM è il primo gestore non solo nel business (almeno 55% del mercato italiano) ma anche nel prepagato.