I Dear Jack a Sanremo dichiarano di non essere una boyband, di voler alzare il livello e di volerlo dimostrare proprio al Festival… Ma in che modo?
Lo ammetto, non vedevo l’ora di incontrarli, già da qualche giorno. Ad Amici di Maria De Filippi, al serale, tifavo per loro e sono tra coloro che non hanno ancora digerito la vittoria di Deborah Iurato.
Speravo anche io che per i Dear Jack Sanremo sarebbe stata l’occasione per prendersi una rivincita ma dopo la prima performance ho seriamente avuto dubbi… E non sono l’unica!
Stroncati dal web e dalla critica, i Dear Jack hanno ottenuto – nelle “pagelle” sanremesi – voti bassissimi, intorno al quattro. Solo con la seconda esibizione hanno iniziato a sfiorare la sufficienza ma questo potrebbe non bastare.
Questa sera il vincitore del Festival di Sanremo 2015 sarà decretato solo in minima parte dal televoto del pubblico da casa (che inciderà per il 40%). Il rimanente 60% sarà nelle mani della giuria di esperti e della giuria demoscopica.
Ciò significa che il supporto delle sostenitrici di Alessio & soci probabilmente non basterà per consentire alla band un buon posizionamento, almeno sul podio.
Poche ore fa, i Dear Jack hanno dichiarato in un’intervista per Il Giornale:
«Non siamo una boy band: siamo una band. Certamente fa piacere che anche il nostro aspetto fisico possa piacere a una parte del pubblico. Però vorremmo alzare il livello medio».
Ma il livello medio in quale modo vogliono alzarlo? Pubblicare foto a torso nudo sui social potrebbe non essere la scelta giusta.
La questione Festival la discute Lorenzo.
Lorenzo: «Questo Festival per noi è un traguardo importantissimo, una grande responsabilità. La rima volta in cui siamo saliti sul palco è stata una sfida, un’emozione grandissima ed è stato difficile per noi gestirla. Ritrovarsi lì non è semplice […] è vero noi, ci sentiamo come se avessimo definitivamente rotto il ghiaccio la sera dell’esibizione della cover, il pezzo di Sergio Endrigo […] Abbiamo iniziato non direi scarichi perché eravamo soddisfatti dell’esito della prima esibizione anche se c’è stato qualche piccolo problema tecnico, emozione, si può sentire la voce del cantante un po’ tremare […] conferma del fatto che eravamo veramente molto emozionati e non semplicemente volevamo portare a casa la performance, lo abbiamo fatto in maniera dignitosa […]».
Alessio invece prova (invano!) a cercare un nesso tra la volontà di alzare il livello e le foto del tutto particolari sui social network: «Non credo che solo le band possano fare foto a torso nudo», esordisce. E quindi?! Su questo non c’erano dubbi tanto che proprio uno degli interlocutori al tavolo con loro ricorda che anche Rolling Stones e Red Hot Chili Peppers hanno fatto foto a torso nudo e come loro altre decine di migliaia di persone in tutto il Mondo (anche se il livello lo avevano alzatogià da un bel po’).
Il punto è: “vogliamo alzare il livello”. In che modo? Alessio non deve essere stato un asso in italiano o, spezzo una lancia a suo favore, una domanda del genere proprio non se l’aspettava. Cerca di arrampicarsi sugli specchi come può: «Non credo che dentro la vasca facciamo il bagno vestiti, ci leviamo le magliette di solito», ma manca ancora il fulcro. Con tutto il rispetto, della doccia e del bagno ci interessa poco e sebbene sia fantastico che i ragazzi cerchino di condividere momenti privati, il privato non include solo ciò che accade in bagno.
Piuttosto non sarebbe meglio spostare l’attenzione sulla musica per cercare davvero di concretizzare il progetto iniziale, nobile, ossia innalzare il livello?
I ragazzi hanno ancora una puntualizzazione da fare: «Se abbiamo parlato di alzare il livello, non abbiamo mai dichiarato o scritto di volerlo fare mostrando un po’ il petto». E meno male!
Audio della nostra domanda ai Dear Jack
http://youtu.be/CGxkGPT_6Jg
http://youtu.be/Ax9CHyv__1E