Prima o poi doveva succedere: il fenomeno Optima Italia, la “Google del Meridione”, ha suscitato l’interesse degli americani. Un gruppo di studenti di un’università statunitense ha visitato la sede centrale dell’azienda, a Napoli, per analizzare il modello di business della multiutility partenopea. Si tratta dell’Arcadia University, ateneo privato con sede a Glenside, vicino Philadelphia, leader nell’organizzazione di programmi di studio all’estero. L’Italia è tra le destinazioni più richieste, Roma in particolare, dove i corsi sono tenuti in convenzione con l’Università Roma Tre.
I percorsi di studio all’estero, equivalenti al programma europeo Erasmus, prevedono un’intensa esperienza di vita reale nel Paese che li ospita. Arcadia University ha sviluppato un programma di field study, come incontro e immersione totale degli studenti nei luoghi visitati, con particolare attenzione alle realtà che animano la vita economica e sociale di un territorio.
In quest’ottica le porte di Optima si sono aperte agli studenti che a Roma seguono i corsi di “Principles of Organizational Theory, Behavior and Management”, “International business” e “The Economics of Organized crime and social innovation”. L’intento era capire i segreti di un’azienda di successo come Optima, in tempo di crisi e in un territorio ricco di criticità come il meridione.
Gli studenti hanno avuto l’opportunità di incontrare Alessio Matrone, amministratore delegato della società e il brand manager Antonio Pirpan, sottoponendo loro molti interrogativi in un incontro dai tempi e contenuti molto serrati. Naturalmente diverse domande si sono focalizzate sulla “formula segreta” del successo di Optima. Alessio Matrone l’ha condensata in due punti: avere un sogno e perseguirlo con costanza; puntare sulle persone e sul loro talento. Il team è il cuore di Optima: “It is a people company”, dice Matrone. Gli fa eco Antonio Pirpan, che sottolinea l’importanza del binomio “right people / right skills”.
Molto spazio è stato dedicato anche, con pragmatismo tipicamente anglosassone, a numeri e strategie di sviluppo: è stata la fase più “business” dell’incontro, in cui sono stati spiegati dettagliatamente i servizi, il sistema di offerta e, molto importanti, le leve di comunicazione del brand Optima.
Gli studenti hanno incalzato il brand manager su un altro tema rilevante: la capacità dell’azienda di creare ricadute virtuose per il territorio e le iniziative legate alla responsabilità sociale d’impresa. Un’ottima occasione per raccontare progetti come Optima Erasmus, SmartUp, il premio per l’arte contemporanea, la coproduzione di un film d’impegno sociale come La mafia uccide solo d’estate, diretto da Pif.
La sintesi ideale dell’incontro l’ha fornita uno studente che, alla fine di questo lungo viaggio attraverso Optima, ha formulato la seguente domanda: “Ma allora perché un cliente non dovrebbe affidarsi ai vostri servizi?”. Sembra che Optima sia riuscita a convincere anche gli americani.