Se è stato un omaggio, è giusto dire che il diretto interessato ne avrebbe fatto volentieri a meno: ad Emis Killa ha avuto qualcosa da ridire sull’imitazione di Gabriele Cirilli nella seconda puntata di Tale e Quale Show, il programma del venerdì sera di Rai1 condotto da Carlo Conti.
Nella nuova gara tra imitazioni, al comico di Sulmona è toccato impersonare il rapper idolo delle teenager, reduce dal successo del tormentone Maracanà che ha dominato le classifiche quest’estate. L’esibizione di Gabriele Cirilli è avvenuta in diretta sull’ammiraglia Rai proprio sulle note del brano dedicato ai Mondiali in Brasile, che ha fatto da colonna sonora ai programmi sportivi su Sky.
Con tanto di ballerine di samba in abiti da classico carnevale di Rio de Janeiro, Cirilli si è presentato in studio coperto da tatuaggi e in tenuta da rapper per la sua imitazione di Emis Killa.
GABRIELE CIRILLI IMITA EMIS KILLA: IL VIDEO
Il protagonista dell’imitazione deve aver visto il programma in tv, poiché ha commentato poco dopo la performance con un post su Facebook. Nonostante si sia “divertito” (così dice) nel rivedersi parodiato in tv, Emiliano Rudolf Giambelli ha contestato il modo caricaturale con cui viene ancora oggi concepita e rappresentata l’idea del rapper. Per questo, dopo la premessa di stima nei confronti del’attore, ha voluto dire la sua in proposito.
Ho appena visto Gabriele Cirilli che fa la mia imitazione a “tale e quale show” su rai 1. Premessa, mi ha divertito e ho riso nel vederlo nei panni di rapper, mi è sempre piaciuto come comico e ho stima di lui. Questo lo dico perchè non voglio passare per quello a cui non si può dire nulla o che non sta al gioco. Detto questo, voglio capire una cosa: perchè ogni volta che qualcuno si atteggia da rapper o imita uno di noi deve parlare con le mani a corna e dire “bella fratello”, “yo” e via dicendo, facendoci sembrare tutti delle parodie di noi stessi? Sono stato più volte in televisione, ospite a vari programmi, ne conduco uno di calcio su SKY, ma non mi sono mai atteggiato in quella maniera, e posso dire lo stesso dei miei colleghi, al di fuori della musica e del “personaggio” che uno fa trasparire siamo tutti delle persone serie, chi piu’ chi meno. Perchè nel 2014, nonostante ci siano rapper ovunque, in tv, in radio, a ogni festival musicale, nei dischi dei cantanti pop e via dicendo, non veniamo ancora presi alla seria? Lasciamo perdere l’esempio di stasera che era volutamente ironico, ma a me, ancora oggi, mi fermano adulti che mentre fanno la foto mi dicono “com’è il gesto da rapper?”.
Che a Tale e Quale Show vada in onda la fiera del trash è fuori di dubbio, certo comincia a dare noia anche la solita solfa dei rapper ridicolizzati, visto che ormai l’hip hop in tutte le sue declinazioni è decisamente un genere mainstream spesso tanto apprezzato da essere accostato al cantautorato. Ciò nonostante quello di Emis Killa suona come un appello a cambiare registro: “Non siamo quella cosa la, per favore basta“. Difficile pernsare che venga accolto.