Secondo la Procura di Milano Gianna Nannini avrebbe evaso il fisco per una somma di quasi 4 milioni di euro: un’accusa infamante per la rocker senese, che avrebbe utilizzato escamotage illeciti per pagare meno tasse del dovuuto.
La difesa della cantante non si è fatta attendere: il suo avvocato, la legale ed ex parlamentare Giulia Bongiorno, ha respinto al mittente le accuse, anticipando che la sua assistita presenterà ricorso.
“Nessuna evasione fiscale, nessuna violazione di leggi e nessun utilizzo di società fittizie” ha dichiarato perentoria la Bongiorno, confidando nel fatto che la “trasparenza” di Gianna Nannini in quanto a fisco e tasse sarà presto provata, anche in ragione della “lettura delle prime carte” da cui “si evince che la ricostruzione degli inquirenti è densa di errori“.
Anche il fratello di Gianna Nannini, ex pilota di Formula Uno, è insorto contro le accuse della Procura: “Mia sorella ha sempre pagato le tasse per le abitazioni e tutto ciò che ha in Italia” ha assicurato. La cantante ha preferito non rilasciare dichiarazioni pubbliche, limitandosi a postare sulla sua pagina Facebook il comunicato stampa del suo avvocato, ma secondo quanto riportato dal Corriere della Sera, a coloro che sono riusciti ad avvicinarla, avrebbe detto: “Mi stanno martirizzando…“.
Uno sfogo che ha creato una certa indignazione tra quanti, comuni cittadini, si sentono davvero martirizzati dal fisco perchè nell’impossibilità concreta di pagare le tasse, causa crisi economica devastante. Gianna Nannini dovrà dimostrare ai magistrati la “buona fede” assicurata dalla legale Bongiorno: per ora restano sotto sequestro alcuni dei suoi beni, ovvero la villa sensese con annessi magazzino e scuderia, posta sotto sigillo con un’ordinanza del Gip per recuperare l’equivalente delle tasse evase.
Per l’accusa, Gianna Nannini avrebbe sottratto alle casse dello Stato la bellezza 3 milioni e 750mila euro, con un meccanismo di evasione molto diffuso, ovvero interponendo tra la sua società Gng Musica srl e le case discografiche con cui ha lavorato in questi anni (Universal prima e Sony Music poi) una società di diritto irlandese e un’altra di diritto olandese. In tal modo non avrebbe pagato pagare al fisco italiano le royalties di album e concerti.
E in attesa di capire come finirà la vicenda processuale, online c’è già chi lancia parodie dei brani di Gianna Nannini a tema fisco, da Meravigliosa fattura a Frodi magiche. La rete, si sa, non perdona. E la satira nemmeno.