Ci sono due aspetti da prendere in considerazione questo martedì a proposito della riapertura calcetto. Uno degli argomenti che tiene con il fiato sospeso milioni di italiani pronti a scendere in campo, seppur a livello amatoriale, in queste ore vede muoversi diversi fronti. Da un lato, infatti, c’è chi vuole giocare dal 25 giugno, mentre dall’altro dobbiamo prendere in considerazione le dichiarazioni del Ministro Spadafora. E questo, mentre dalla Sicilia arriva una bozza di protocollo che potrebbe essere applicata anche nel resto d’Italia.
Riapertura calcetto per chi vuole giocare da subito il 25 giugno e potenziale protocollo
Partiamo proprio dal Ministro, il quale nei giorni scorsi, in seguito al nostro ultimo report, è stato ospite in una trasmissione televisiva. Parlando della possibile riapertura calcetto, con tanto italiani che vorrebbero giocare già dal 25 giugno, Spadafora non ha menzionato date. Al contempo, però, ha lasciato intendere che la sua intenzione sia quella di adottare un approccio differente per le singole regioni. In un contesto del genere, appare chiaro che quelle del Sud abbiano maggiori possibilità di riprendere in anticipo rispetto a quelle che fanno registrare ancora un discreto numero di nuovi infetti al Coronavirus.
In attesa di conoscere le date per la riapertura calcetto, con buona parte dei centri sportivi che potrebbero essere autorizzati a riprendere le proprie attività tra il 25 giugno ed il giorno 29, attraverso il sito Calcio e Finanza possiamo risalire al protocollo che è stato reso pubblico in Sicilia. Uso della mascherina fino a pochi istanti prima della partita, per poi riutilizzarla immediatamente dopo il fischio finale. Senza dimenticare la rilevazione della temperatura corporea dei partecipanti (limite a 37,5°), il mancato utilizzo delle aree di sosta ed una persona addetta a raccogliere preventivamente (e singolarmente) le quote.
Importante anche la parentesi sull’uso degli spogliatoi. Contrariamente a quanto si potesse pensare, la riapertura calcetto potrebbe prevedere da subito le docce per i clienti, a patto che siano rispettati determinati criteri di sanificazione e soprattutto di distanziamento sociale. Chiaro che le strutture con spogliatoi meno capienti potrebbero incontrare difficoltà in merito.
Ma io dico ma allora che senso che la distanza di sicurezza in questione?giocando a pallone stai a contatto con le persone quindi non ha senso riaprire questi sport..