Quali sono le ultime notizie relative al reddito di cittadinanza? L’ultimo dettaglio non trascurabile sulla forma di sussidio del governo giunge oggi 14 gennaio dalla viva voce del Ministro del Lavoro Luigi di Maio e fa riferimento ai tempi di attivazione del sito per presentare propria la domanda relativa al contributo.
Per chi attende con ansia di ottenere il contributo, ci sarà da aspettare ancora un po’. Come riporta pure il sito Corriere Comunicazioni, il vice-premier Di Maio ha affermato che il sito per la richiesta del reddito di cittadinanza sarà attivo sollo da fine marzo. Non sono mancati pure altri dettagli relativi al funzionamento della procedura a disposizione dei cittadini. Attraverso la specifica piattaforma si farà richiesta appunto del sussidio e nel giro di qualche settimana verrà confermato o meno il diritto ad accedere al contributo. Solo dopo l’ok definitivo, ci si dovrà recare presso un qualunque ufficio di Poste Italiane e ritirata la carta /documento personale. Dopo questo fondamentale passaggio, nel giro di qualche giorno, si verrà pure contattati dal Navigator, ossia un tutor che guiderà il cittadino verso la riscossione del reddito ma anche e soprattutto verso un lavoro, sulla base delle proposte a lui congeniali.
Insieme al sito per il reddito di cittadinanza inteso come piattaforma di accesso dei cittadini richiedenti, sempre a marzo saranno attivi anche altri due indirizzi che corrisponderanno al sistema informativo unitario delle politiche del lavoro (Siupl) che ha l’obiettivo di coordinare i centri per l’impegno e il sistema informativo unitario dei servizi sociali (Suiss) pensato invece per le comunicazioni fra i comuni.
I requisiti per la richiesta del reddito di cittadinanza non sono pochi, eccoli elencati in formula sintetica ma esaustiva. Possono accedere al contributo:
- i residenti in Italia da almeno 10 anni (senza pause);
- chi ha Isee non superiore a 9.360 euro;
- chi possiede patrimonio immobiliare inferiore a 30.000 euro (nel calcolo non incide la propria abitazione);
- chi ha un patrimonio mobiliare inferiore a 6.000 euro se in un nucleo famigliare singolo: il tetto è innalzato di 2.000 euro per ogni ulteriore componente familiare ma fino ad un massimo di 10.000 euro. Sempre il valore del patrimonio è superiore di 1000 euro per ogni figlio successivo al primo e di 5.000 euro in caso di disabile in famiglia;
- chi ha un reddito familiare non superiore a 6.000 euro (o anche 9.360 euro se l’abitazione è in affitto).