Nel nuovo singolo di Massimo Pericolo c’è anche Tedua, e insieme raccontano una realtà certamente non facile da raccontare. Straniero, questo il titolo, è il secondo estratto dal nuovo album Le Cose Cambiano ed è disponibile da oggi in rotazione radiofonica.
Il nuovo singolo di Massimo Pericolo
Straniero si apre con un parcheggio che ricorda il suono classico e cristallino di una Fender Stratocaster in pulito, una realtà alla quale ci hanno abituato i grandi del cantautorato rock negli ultimi 40 anni, da Vasco Rossi a Ligabue.
Il risultato è un brano che coniuga pop e hip hop nel quale i due rapper raccontano la loro esperienza in giro per l’Italia sia come artisti che come semplici ragazzi. Massimo Pericolo racconta: “Straniero parla della mia vita, dell’infanzia, di tutte le case e i posti dove sono stato che sono stati davvero troppi“.
Il nuovo album Le Cose Cambiano
Le Cose Cambiano è il terzo album di Massimo Pericolo con il quale Alessandro Vanetti – questo il nome di battesimo del rapper – ha scelto di raccontare il sui profondo cambiamento dal quale è uscito “completamente diverso”
“Ho cambiato gradualmente la mia visione del mondo e quindi anche il modo in cui vivo. Sono molto più concentrato, più lucido e più in pace”
Il risultato è un disco di 16 tracce in cui non ci sono “stron*ate hippy”, ma un vero e proprio diario dell’anima riscoperta di Massimo Pericolo, che giunge al suo terzo step discografico con una nuova consapevolezza, una meritata maturità.
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Testo
[Intro: Massimo Pericolo]
Non sono i film e la TV
Non sono i social e le news
Non è la musica più cool
È questa vita il vero tour[Ritornello: Massimo Pericolo]
Io mi ricordo chi ero
Difendo quello in cui credo
Se resto fermo, mi stresso
Dovrei pensare di meno
Non sei più qui, non ci credo
Ma chiudo gli occhi e ti vedo
Sotto ad un unico cielo
Col passaporto straniero[Strofa 1: Massimo Pericolo]
Conta più il viaggio dell’atterraggio
La barra più potente, che la scrivi sul palazzo
Ho casa così grande che mi cambia fuso orario
Quante case ho cambiato, però almeno ho viaggiato
Son stato al Sud Italia
So che dove non c’è lo Stato, allora c’è la mafia
Lo Stato lavora solo dove ci guadagna
Se a uno manca l’acqua, è normale che s’arrangia
Con la legalità nemmeno ci riempi la pancia
Son tornato in Padania, e la Madonna, e la madama
Quindic’anni e già vendevo i grammi per la strada
Quando gli ho detto: “‘Mbare”, mi ha risposto: “Bella, raga”
Gallarate, fra’, sono proprio di qua
Ma non mi sento di qua, né di qua né di là
E ho abitato in centro solo quando ero dentro
Aspetto il giorno che scoppia una bomba in parlamento (Lo sai o no?)[Ritornello: Massimo Pericolo]
Io mi ricordo chi ero
Difendo quello in cui credo
Se resto fermo, mi stresso
Dovrei pensare di meno
Non sei più qui, non ci credo
Ma chiudo gli occhi e ti vedo
Sotto ad un unico cielo
Col passaporto straniero[Strofa 2: Tedua]
Potrà fare male, ma comunque non so cedere
Io sempre ci ho creduto perché tutto può succedere
Mio padre fuori scuola non mi è mai venuto a prendere
Se a volte brucia ancora, allora svuota il posacenere
Volo sopra a un jet Emirates e nei miei
Brutti sogni vedo te, ma con lei, ma vorrei
Solamente avere un break, NBA, anyway
Non ci vado al SerT per un po’ di Mary J. (Pah, pah)
Perché io non voglio condanne
Sono un fiore colto in flagrante
Mi farò spazio fra le altre piante
Con il gambo storto in un orto orticante (Okay, Tedua)
Le retine mi bruciano, ma in strada cosa luccica?
Tutti i miei sogni in fumo prima di fare ‘sta musica (Uh)
Un amico a quattro zampe non ti giudica (No, no, no)
Parole che ti pungono, è la mia lingua ruvida[Ritornello: Massimo Pericolo]
Io mi ricordo chi ero
Difendo quello in cui credo
Se resto fermo, mi stresso
Dovrei pensare di meno
Non sei più qui, non ci credo
Ma chiudo gli occhi e ti vedo
Sotto ad un unico cielo
Col passaporto straniero[Outro: Tedua]
Massimo Pericolo, Tedua
Dalla street per la street
Dalla street per la street
Mi casa es tu casa