Nella notte tra il 29 e il 30 novembre 2015 un post sinistro comparso su Facebook alimentò i rumor di un presunto suicidio di Sinead O’Connor, la cantautrice irlandese che diede voce alla bellissima Nothing Compares 2 U di Prince e che fece infuriare la Chiesa strappando la foto del Papa in diretta televisiva durante il Saturday Night Live.
In effetti sulla bacheca della cantautrice, le parole furono queste:
“Le ultime due notti mi hanno distrutto. Sono in overdose. Finalmente vi siete sbarazzati di me. […] Non sono a casa, sono in un hotel da qualche parte in Irlanda, sotto un altro nome”.
Non solo quel fulmine a ciel sereno con l’annuncio di una procurata morte, ma anche l’impossibilità di rintracciare l’artista per poterla salvare. Tuttavia, le cose andarono per il verso giusto. Il quotidiano irlandese Irish Examiner arrivò per primo alle fonti della polizia, che comunicavano che la popstar era stata raggiunta ed era sana e salva. Cos’era successo? Nessuno fece più commenti a riguardo, tanto meno la diretta interessata. Per ovvi motivi, quel post sparì dal mondo di Facebook ma non abbastanza in tempo da non circolare come screenshot.
Ciò che è dato sapere è che la polizia raggiunse l’artista, che ricevette subito la dovuta assistenza medica. Qualche anno dopo, altre delusioni avrebbero minato ulteriormente il suo equilibrio: la morte del figlio Shane la costrinse al ricovero in ospedale, ma non senza far andare in pena nuovamente i fan con un altro annuncio disperato:
“Ho deciso di seguire mio figlio. Non ha senso vivere senza di lui. Tutto ciò che tocco, lo rovino. Sono rimasta solo per lui. E ora se n’è andato”.
Poco dopo:
“Mi dispiace per quello che ho twittato ieri. Sono molto infastidita. Mio figlio è stato l’amore della mia vita. Mi dispiace aver sconvolto la Tusla e anche quasi ogni altro essere umano sulla terra. Sono rovinata, senza mio figlio. Mi dispiace di aver turbato qualcuno. Sono una stro**a”.