Cosa bolle in pentola? I primi concerti dei Club Dogo a Milano dopo tanti anni, e tutti al Mediolanum Forum. Eppure questa novità sembra essere solo una parte della bomba che il power trio del rap formato da Guè Pequeno, Jake La Furia e Don Joe ha sganciato la scorsa settimana tappezzando la città meneghina di manifesti. Nel frattempo, la conferma del loro ritorno è arrivata: i Club Dogo torneranno sul palco. “Suoneremo a Milano, solo a Milano”, tuonano sui social.
I social, l’universo in cui mancavano e sui quali è comparso improvvisamente il loro profilo da pochi giorni. Per il momento dobbiamo “accontentarci” delle date al Mediolanum Forum:
10 marzo (sold out)
11 marzo (sold out)
14 marzo (sold out)
15 marzo (sold out)
17 marzo (sold out)
18 marzo (sold out)
25 marzo (sold out)
26 marzo (sold out)
15 aprile
17 aprile
I biglietti per le date del 15 e del 17 aprile sono disponibili nelle seguenti soluzioni:
Tribuna numerata Anello A – € 86,25
Tribuna Gold Numerata – € 74,75
Anello B Numerato – € 63,25
Anello C Numerato – € 51,75
Inevitabili i commenti dei fan che chiedono a gran voce un nuovo album dei Club Dogo. Il trio, infatti, ha sospeso l’attività nel 2015, un anno dopo l’uscita del disco Non Siamo Più Quelli Di Mi Fist (2014). Nel frattempo i singoli elementi hanno portato avanti la propria carriera solista, motivo per cui Guè Pequeno ha spesso ritenuto “improbabile” una reunion del progetto. Eppure nel 2024 torneranno sul palco, e fino al mese di marzo c’è tanto tempo per altre attività.
Nel 2023 Guè Pequeno ha pubblicato Madreperla, il suo nono album da solista; Jake La Furia ha pubblicato il suo quarto disco Ferro Del Mestiere nel 2022; Don Joe, infine, nel 2023 ha pubblicato il suo quinto album Don Dada. I Club Dogo, attraverso i loro dischi – specialmente Mi Fist e Dogocrazia – hanno dettato i canoni della scena hip hop degli anni 2000 e oggi sono un punto di riferimento per i nuovi artisti che, nel 2024, vedranno ricomporsi la storia.
Tra i colleghi entusiasti per la reunion, sui social, troviamo un commento di Biagio Antonacci: “Cult. Non si manca”.
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