Tra le battaglie di Giorgia Soleri c’è sicuramente quella contro il sistema medico: non una presa di posizione netta e totale, bensì una continua critica sull’approccio dei medici ad alcune malattie come endometriosi e vulvodinia, che l’ex compagna di Damiano David dei Maneskin definisce “malattie invisibilizzate”. L’influencer, infatti, ha più volte sottolineato che prima di ricevere una diagnosi adeguata ha dovuto attendere un tempo notevole.
Le polemiche sono esplose dopo l’ultima puntata di Ingnifughe – Le Streghe Del XXI Secolo, il podcast che Giorgia Soleri conduce insieme a Federica Fabrizio. L’influencer e modella, sempre nel contesto del problema denunciato da lei in prima persona e da altre donne dopo i suoi ripetuti appelli, ha dunque criticato questa falla del Sistema Sanitario Nazionale, e ciò non è piaciuto ad alcuni medici che la seguono. Per questo nel suo profilo sono comparsi commenti di dissenso: “Discorsi da bar lanciati come se fossero verità assolute”, e ancora:
“Sono un medico e penso che tu non abbia la minima idea di quello che vuol dire fare il nostro lavoro. Il burnout, gli attacchi (come anche il tuo), la dedizione completa, la stanchezza, gli ospedali fatiscenti, le assunzioni che non si fanno, gli straordinari non pagati, i sacrifici… altro che borse griffate e 150€“.
Nel frattempo Giorgia Soleri, nelle storie Instagram, ha pubblicato gli screenshot di altre donne che condividono la sua storia, con diagnosi che sarebbero arrivate addirittura con 35 anni di ritardo. Per questo l’influencer cita la disparità di genere anche quando parla di cure mediche. Sul suo profilo, intanto, continuano gli attacchi.
Ciò porta Giorgia Soleri a rispondere alle critiche. Lo fa in una storia Instagram con queste parole:
“Non sono contro i medici, non lo sono mai stata, altrimenti non sarei qui a urlare la mia rabbia per avere più formazione, più ricerca e più ascolto per quanto riguarda queste malattie proprio al sistema e alla classe medica”.
Quindi:
“Sono semplicemente stanca, esausta, drenata, sospettosa, terrorizzata dopo 11 anni a cercare una risposta al mio dolore e vederlo sempre negato, invalidato, sminuito. Ma sono tristemente, perfettamente nella media di ritardo diagnostico che si aggira tra i 7 e i 10 anni”.
Ancora, Giorgia Soleri racconta di aver trovato “una ginecologa incredibile” con uno studio “a Bergamo” perché “a Roma non ho ancora trovato un professionista specializzato sia in endometriosi e adenomiosi che in vulvodinia e neuropatia del pudendo. Ma chi non può? Come fa?“.
Giorgia Solieri conviene che il nostro SSN sia “uno dei più giusti e inclusivi, ma negare un problema significa avere lo sguardo fortemente miope”. Infine: “Non starò mai zitta“.