Marracash è stato vittima di abusi. Il rapper di Barona lo ha raccontato per la prima volta in un’invervista a Vanity Fair uscita oggi, martedì 12 settembre, nella quale ha commentato tutto il suo vissuto e il suo presente, dalla nuova relazione al recente dissing con Morgan.
Marracash vittima di abusi
Chi lo intervista parte dal brano Crudelia, contenuto in Persona e che narra proprio la storia di un amore malato. Su questo argomento Marracash ha le idee chiare: chi vive una relazione tossica ha poco amore per se stesso, ma non lo sa. La condizione la conosciamo tutti: stare con un partner che assorbe tutte le nostre energie ci risucchia in una condizione di dipendenza psicologica difficile da scardinare.
Quindi a Marracash viene chiesto se abbia un messaggio per coloro che vivono un amore malato. Il rapper, spiazzante, risponde:
“I dati dicono che i narcisisti patologici sono sempre di più. […] Sono contento di aver raccontato la mia storia che, mentre la vivevo, mi sembrava normale e invece era una vicenda di abusi. […] Mi sono reso conto di quello che stavo vivendo leggendo testimonianze di altri“.
Oggi il rapper di Barona è convinto che se qualcuno avesse scritto Crudelia prima di lui, forse si sarebbe salvato prima.
Un pensiero su Morgan
Inevitabile spostarsi su Morgan, che recentemente ha fatto parlare di sé dopo lo sfogo sul palco di Selinunte in cui, al pubblico molesto, ha urlato: “Andate da Fedez! Andate da Marracash”, e la voce di Giorni Stupidi ha invitato il cantautore brianzolo a non fare più il suo nome.
Oggi Marracash si dice dispiaciuto, soprattutto per le reazioni del pubblico. Le sue parole:
“La cosa più triste però è che quando ho risposto mi hanno scritto tutti: giornalisti, colleghi, curiosi. Quando ho vinto sette platini non mi ha scritto nessuno. Questo la dice lunga su che cosa interessi alla gente“.
Un ragionamento che sostanzialmente condivide quanto detto da Salmo la settimana precedente. Anche tra il pubblico, in ogni caso, sta fermentando un certo risentimento nei confronti dei media e dei social media, dove tutti sembrano più attenti allo scandalo anziché alla musica nel verso senso della parole.